myNews.iT - Per spazio Pubblicitario chiama il 393.5496623
CAMPOBASSO _ Le tematiche attinenti il mondo del lavoro e le problematiche che stanno investendo da mesi migliaia di persone che quotidianamente devono fare i conti con gli effetti veri della crisi economica e della recessione si ampliano a dismisura e aprono scenari preoccupanti: il segnale lanciato allo stabilimento Fiat Powertrain proprio in queste ore aggiunge tensioni alle preoccupazioni degli addetti dello stabilimento termolese. La decurtazione dello stipendio operata in maniera discriminante nei confronti degli iscritti alla Fiom è atto incommentabile, che stride fortemente con le conquiste operate negli anni dalla caparbietà di tanti sindacalisti illuminati e di governi più attenti e consapevoli delle scelte da operare. Una decisione che ci riporta indietro nel tempo, che spazza via i diritti e l’uguaglianza, che infierisce sulla nostra Costituzione e sulle norme, che segna un pericoloso precedente nella storia dei rapporti tra datori di lavoro e operai.
Più in generale il tema del lavoro, soprattutto nella nostra terra, ha assunto con il passare dei mesi i tratti della vera emergenza: troppi anni di politiche sconsiderate, di decisioni a senso unico con pochi e chiaramente identificabili destinatari di aiuti economici hanno definitivamente segnato il territorio lasciando solo macerie e ipotesi improbabili di futuro. I dati statistici su disoccupazione e inoccupazione non vengono analizzati, il governo regionale – ormai concentrato solo sui propri dissidi interni – non è stato nemmeno in grado di indicare un riferimento istituzionale che si prendesse carico di questa onerosa responsabilità.
Il caso della Solagrital, sul quale in queste ore si sono riaccesi i riflettori della cronaca, rappresenta un altro emblematico sintomo di una malattia allo stadio terminale. Abbiamo il dovere di individuare soluzioni chiare e coraggiose per ridare dignità a chi oggi si trova sull’orlo del baratro per colpa di note scelte di assistenzialismo tarate sugli interessi degli imprenditori e non delle centinaia di lavoratori sui quali le aziende continuano a speculare. Ci sono risposte da dare, con urgenza. Il tempo dei tatticismi, delle clientele e del potere, è finito.
Più in generale il tema del lavoro, soprattutto nella nostra terra, ha assunto con il passare dei mesi i tratti della vera emergenza: troppi anni di politiche sconsiderate, di decisioni a senso unico con pochi e chiaramente identificabili destinatari di aiuti economici hanno definitivamente segnato il territorio lasciando solo macerie e ipotesi improbabili di futuro. I dati statistici su disoccupazione e inoccupazione non vengono analizzati, il governo regionale – ormai concentrato solo sui propri dissidi interni – non è stato nemmeno in grado di indicare un riferimento istituzionale che si prendesse carico di questa onerosa responsabilità.
Il caso della Solagrital, sul quale in queste ore si sono riaccesi i riflettori della cronaca, rappresenta un altro emblematico sintomo di una malattia allo stadio terminale. Abbiamo il dovere di individuare soluzioni chiare e coraggiose per ridare dignità a chi oggi si trova sull’orlo del baratro per colpa di note scelte di assistenzialismo tarate sugli interessi degli imprenditori e non delle centinaia di lavoratori sui quali le aziende continuano a speculare. Ci sono risposte da dare, con urgenza. Il tempo dei tatticismi, delle clientele e del potere, è finito.
Venerdì prossimo anche io sarò a Bojano per partecipare all’incontro con i lavoratori: non si tratta solo di condivisione di un dramma che ha travolto centinaia di famiglie e di destini. La politica, fino ad oggi, ha fallito e la vicenda Solagrital ne è l’ennesimo esempio. Ripartiamo da azioni vere e concrete che abbiano a cuore la tutela della dignità del lavoro e dei lavoratori. Riportiamo questi temi prioritari nell’agenda del Molise che insieme vogliamo scrivere.
Salvatore Ciocca
Federazione della Sinistra
Federazione della Sinistra
NON SO SE SBAGLIO MA HO CAPITO CHE LA FIAT NON RITIENE DI DOVER ESTENDERE MAGGIORAZIONI DI STIPENDIO A DIPENDENTI TESSERATI CON UN SINDACATO CHE NON FIRMATO GLI ACCORDI CONTRATTUALI COLLEGATI A QUELLE MAGGIORAZIONI. IN QUESTO CASO NON MI SEMBRA CORRETTO PARLARE DI DECURTAZIONI PERCHE’ E’ TROPPO COMODO FARE LA GUERRA SEGUENDO IL FAMOSO MOTTO “ARMIAMOCI E PARTITE……TANTO ALLA FINE I BENEFICI SARANNO ESTESI A TUTTI”.
Comunque la parola spetta solo ai giudici.
Caro Salvatore, apprezzo e condivido il tuo intervento, equilibrato ed incisivo; soprattutto il tuo richiamo alla Costituzione ci impone una profonda riflessione: aldilà di estemporanee celebrazioni, la Costituzione Italiana e’ la madre negletta dei nostri tempi e a tutti i livelli.