CAMPOBASSO – Avvertiva Aristotele che: “La cultura è il miglior viatico per la vecchiaia”. In Molise pare essere un “ottimo viatico per le poltrone”. Tra le tante stravaganze della nostra Regione, una ci ha lasciato particolarmente basiti, pare che la cultura, sia “questione” quasi del tutto delegata alla Fondazione Molise Cultura. Questa singolare gestione, ci ha portato a fare alcune riflessioni, che abbiamo sottoposto all’attenzione del Consiglio regionale attraverso un’interrogazione e una mozione. Questo “mostro politico” nacque durante la “gestione Iorio” con legge regionale del 12 gennaio 2000, n.5, recante “Nuove norme in materia di promozione culturale”, poi modificata dall’articolo 9, della legge regionale 12 aprile 2006 n.3, e di li a poco, fu costituita la fondazione denominata “Molise Cultura”.
Abbiamo studiato, in maniera dettagliata lo Statuto della Fondazione e abbiamo riscontrato alcuni tratti realmente poco chiari, figli di una politica che definirla spregiudicatamente fantasiosa e palesemente inadeguata è poca cosa. Senza troppi giri di parole, questa singolare istituzione (di diritto privato), utilizza fondi pubblici che dovrebbero servire alla crescita culturale del Molise. Della gestione di tali fondi, la Fondazione stessa, è di fatto unico controllore e pur non avendo gli stessi obblighi di gestione e trasparenza che dovrebbe avere un assessorato che svolge le stesse funzioni. Ci balza all’occhio l’incesto politico/burocratico di cui la Fondazione Molise Cultura è un esempio da riportare sui testi di “fantascienza amministrativa”.
Secondo l’articolo 8 (Statuto F.M.C.), sono organi della Fondazione: a) il Presidente della Fondazione che per statuto è il Presidente della Regione Molise; b) il Consiglio di Amministrazione è composto da tre membri; di questi, il Presidente della Regione è di diritto Presidente del Consiglio di Amministrazione; i restanti due sono nominati dalla Giunta Regionale del Molise; c) il Direttore che è nominato dal Presidente della Regione Molise. All’art. 1 punto 5 si stabilisce che: “la Regione Molise è promotore e partecipante unico della fondazione ed esercita sulla stessa un controllo analogo a quello esercitato sui propri serviziˮ. In pratica, controllore e controllato sono di fatto la stessa cosa. Ci immaginiamo delle riunioni del Consiglio d’Amministrazione, alquanto movimentate, in cui Frattura (nella doppia veste, insieme agli altri membri nominati dalla Giunta, quindi anche da lui) chiede a Frattura in che modo sono stati investiti dei soldi, oppure dell’opportunità di alcune scelte. La Fondazione, nonostante sia nata sotto il Governo Iorio, è stata pensata per “resistere al cambio di timone” dato che, per Statuto il Presidente della Regione è presidente della Fondazione, con dei notevoli poteri in merito a nomine e assunzioni.
Poco importa se nella vita facevi l’avvocato, il dentista, l’agricoltore o l’architetto e magari, non sapresti distinguere un violino da uno scaldabagno, si sa, una volta “incoronato” Presidente della Regione Molise, per illuminazione divina sei automaticamente esperto conoscitore di tutte le arti. Dallo Statuto della Fondazione si evince ancora che “Il trattamento economico attribuito al Direttore è determinato in misura analoga a quello previsto dal contratto collettivo nazionale di lavoro per i dirigenti responsabili dei Servizi della Regione Molise”. Il Consiglio d’Amministrazione ha poteri molto ampi come ad esempio fare assunzioni a tempo determinato e indeterminato, può perfezionare acquisti e locazioni di immobili, può servirsi di personale della Regione Molise quindi, in pratica come già detto, svolge le stesse mansioni che potrebbe svolgere un assessorato, ma senza avere tutti i vincoli propri dell’azione amministrativa.
Alla luce di queste e altre riflessioni abbiamo presentato nei giorni scorsi una interrogazione in cui chiediamo al Presidente Frattura: 1) qual è il compenso corrisposto al Direttore Sandro Arco, in termini di retribuzione lorda mensile/annuale; 2) a quanto ammontano i gettoni di presenza per ogni singola figura prevista all’ art. 8 Statuto; 3) quali e quanti sono i rapporti di lavoro sorti sulla base dell’art. 18 Statuto della Fondazione, dalla sua nascita ad oggi e a quanto ammontano i compensi; 4) a quanto ammonta il totale dei contributi della Regione Molise alla Fondazione Molise Cultura dalla sua costituzione 28 dicembre 2009 ad oggi; 5) se le somme ricevute sono richieste di finanziamento per singoli progetti o se riceve una somma a cadenza fissa; 6) quali sono le attività accessorie portate a termine dalla Fondazione (assunzione di finanziamenti e mutui, a breve e a lungo termine, locazioni, concessioni di comodato o acquisto di immobili, convenzioni di qualsiasi genere anche trascrivibili nei pubblici registri).
Infine, dato che la Fondazione riceve soldi pubblici, ci sembra più che doveroso dover pubblicare on-line i bilanci, in modo che tutti i molisani possano vedere come i propri amministratori investono i soldi per la Cultura, dato che il sito web della fondazione non è aggiornato e manca di molti contenuti (sono stati inseriti solo alcuni documenti a partire dal 2013), a tal proposito abbiamo presentato, insieme all’interrogazione, una mozione per impegnare il Presidente Frattura a farlo; i molisani vogliono e devono sapere. Un grazie immenso a tutti gli attivisti per la collaborazione “Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure…”