Nicola Felice
TERMOLI – Come è ormai ben noto, l’ultima proposta del P.O. 2013-2015 è stata bocciata dal tavolo tecnico interministeriale nella seduta del 19 febbraio u.s. con la richiesta al Governo centrale di sostituzione del Presidente Frattura nella sua attuale veste di Commissario ad acta. A ciò è seguita una diffida formale da parte del Governo al Presidente-Commissario Frattura a redigere con la massima sollecitudine la nuova versione del P.O. nel rispetto di tutte le indicazioni fornite dai tecnici interministeriali nelle precedenti valutazioni al fine di eliminare le criticità emerse ed ottenere, oltre al rientro del deficit, l’equilibrio economico-finanziario.

Non meno importante è rilevare che nella seduta del 10 aprile u.s. il tavolo tecnico ha accertato il definitivo ulteriore deficit sanitario nell’anno 2013 di oltre 51 milioni di euro. A seguito di ciò, si apprende che da qualche giorno, con assoluta riservatezza, la struttura commissariale ha trasmesso la nuova proposta del P.O. 2013-2015 al Tavolo tecnico interministeriale. Da quanto è dato sapere, anche questa nuova proposta è stata redatta senza alcun coinvolgimento degli enti territoriali, rappresentanze di categorie, associazioni e comitati civici territoriali, ecc… delle cui ripetute osservazioni solo a parole si dice di voler tener conto. Si scorge, tra la segretezza, che la novità più significativa, se non l’unica, della nuova proposta è che non viene più contemplata l’ipotesi di integrazione tra l’Ospedale Cardarelli e la Fondazione G.P.II e che la stessa, diversamente dalla precedente, sia stata redatta e condivisa anche dal sub commissario Dr. Nicola Rosato.

Ciò da una parte lascia credere che c’è sintonia tra i vertici della struttura commissariale, dall’altra genera però anche non poche preoccupazioni nel pensare che la nuova proposta possa essere simile al P.S.R. 2013-2015 redatto ed approvato con decreto dal precedente Commissario Dr. Filippo Basso unitamente allo stesso sub Commissario Nicola Rosato. Riteniamo che anche questa nuova proposta serva solo a tirare a campare : si continua cioè a perdere tempo, a giocare al gioco dell’oca. Dopo sette anni dall’inizio del Piano di rientro, si continuano ancora a incassare, come quei pugili suonati ormai al termine della carriera i cui recettori cerebrali non registrano più i pugni presi ed anzi avanzano insensibili fino al colpo del ko, nuove bocciature e diffide. Non esiste alcun atto di programmazione sanitaria valido ed efficace; non sono stati approvati : il Piano sanitario regionale, il Programma operativo, l’atto aziendale.

Si è ancora in attesa di conoscere l’esito della verifica annunciata dai vertici dell’ASREM per accertare il persistere delle condizioni di invalidità e dei permessi al fine di recuperare personale da utilizzare nei reparti, mentre si continuano a registrare i disagi nei vari presidi ospedalieri. Come pure si è ancora in attesa della nomina, da tempo ampiamente preannunciata, del nuovo Direttore Generale in sostituzione dell’attuale Dr. Angelo Percopo ormai prossimo alla sua scadenza contrattuale.

Non ci resta che constatare tristemente che il Molise è ormai l’unica regione a non aver compiuto alcun passo avanti verso la soluzione delle criticità dei servizi e del deficit sanitario, ma continua : a produrre disavanzo economico e finanziario, a non avere la deroga al blocco del turn over, ad avere il blocco dei finanziamenti, ecc…Diversamente non solo le solite regioni virtuose del nord, ma anche quelle limitrofe – Abruzzo, Lazio, Campania e Puglia – hanno raggiunto l’equilibrio incassando i conseguenti benefici. In particolare l’Abruzzo, che già da due anni ha ridotto tasse e addizionali, e la Puglia hanno protratto l’orario di apertura delle strutture pubbliche migliorando l’offerta dei servizi diagnostici e ambulatoriali ai cittadini riducendo altresì le liste di attesa.

Con preoccupazione restiamo in attesa di conoscere nella sua completezza la nuova proposta del P.O. inviata al tavolo tecnico interministeriale e l’esito da parte dei tecnici interministeriali. Comunque siamo pronti ad intraprendere ogni iniziativa atta a raggiungere l’obbiettivo di ottenere un atto programmatorio di riforma della sanità regionale che coniughi realisticamente esigenze di qualità del servizio, rispetto dei parametri di legge nel rapporto posti letto / popolazione residente, bisogni del territorio, riequilibrio tra servizio pubblico e privato, riassetto e ridestinazione delle strutture e vero contenimento e riqualificazione della spesa. Presidente Frattura, il tempo delle proposte stagionali è ampiamente scaduto: ora basta!

ing. Nicola Felice
Presidente Comitato San Timoteo

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