Il Sindaco di San Martino
TERMOLI _ “Il documento approvato all’unanimità (ad esclusione del consigliere Gatti che non ha partecipato al voto) dal consiglio comunale di Termoli nella seduta del 10.11.2010, rappresenta la cartina di tornasole di un quadro di palese approssimazione politica”. a parlare sono i sindaci di Campomarino, Guglionesi, San Martino in Pensilis e Portocannone che con un documento politico hanno attaccato le risultanze del Consiglio comunale monotematico di Termoli. Nella nota gli amministratori sottolineano di non aver mai autorizzato lo smaltimento di rifiuti provenienti da fuori regione nel depuratore del Cosib.

“Infatti, gli unanimi consiglieri comunali, pur conoscendo ormai a menadito i fatti relativi alla vicenda dello smaltimento dei rifiuti provenienti da fuori regione presso il depuratore del Cosib, tanto da dibatterne ripetutamente e con evidente fervore, si ostinano a dichiarare il falso assumendo che l’amministrazione di Termoli non condivide la scelta di potenziare l’impianto di depurazione e quindi il suo conseguente uso per lo smaltimento dei reflui industriali provenienti da altre Regioni fatta dal direttivo dell’ente di cui sono rappresentanti i sindaci dei comuni di Campomarino, Portocannone, San Giacomo, San Martino e Guglionesi (relata refere). E’ acquisita certezza, finanche, al ‘quisque de populo’, che il Comitato direttivo, composto dai sindaci dei comuni di Campomarino, Portocannone, San Martino e Guglionesi, non ha mai autorizzato lo smaltimento di rifiuti provenienti da fuori Regione, per cui il documento politico approvato, non può che contenere, per le ragioni rappresentate, una evidente quanto grave falsa affermazione.

Appare oltremodo evidente, nella migliore delle ipotesi, che ai consiglieri del comune di Termoli non è ancora chiaro quali siano le competenze e quali siano state le procedure che hanno condotto il Consorzio ad autorizzare lo smaltimento dei rifiuti provenienti da fuori regione, presso il depuratore di proprietà. Inoltre, il medesimo documento politico, approvato all’unanimità, assume, solo per utilizzare un eufemismo, connotati di incredibile paradosso politico, laddove chiede che si annulli la decisione assunta sull’utilizzazione del depuratore del consorzio per lo smaltimento e la depurazione dei reflui industriali di provenienza extraregionale (relata refere) con ciò significando che il depuratore del consorzio può tranquillamente continuare a trattare il percolato proveniente da fuori regione essendo questo rifiuto non di certo industriale e che, per tale guisa, risulta essere stata quanto mai opportuna ed efficace la delibera del comitato direttivo che approvava l’atto di indirizzo, inviato agli uffici preposti, finalizzato ad una possibile e momentanea sospensione della depurazione dei rifiuti liquidi speciali provenienti da aziende esterne all’agglomerato industriale.

Da ultimo, ma non per ultimo, si evidenzia come, da parte de membri del comitato direttivo, come sempre sostenuto in occasione di incontri con il sindaco Di Brino, nulla osti alla rappresentanza di Termoli anche da subito nel medesimo organo direttivo, ma che tale scelta politica possa essere assunta, da una parte, solo quando i rappresentanti del Comune di Termoli decideranno di sedersi a discuterne con gli altri rappresentanti istituzionali e, dall’altra, solo e quando a tutti i comuni coinvolti nelle scelte sarà garantita un’adeguata rappresentanza territoriale e politica”.

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