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Il Presidente di Ambiente Basso Molise Lucchese
GUGLIONESI _ In molte zone del paese, sui cigli di strade più o meno frequentate, si trova di tutto: dai frigoriferi agli scaldabagni, dalle televisioni agli scarti in legno o vetro, dalle batterie ai pezzi di autovetture, per non parlare dei divani e delle poltrone, accerchiati da materiale edile depositato nella più totale non curanza di coloro che stanno trasformando il verde del basso Molise in una discarica abusiva. Vogliamo poi dimenticare i cumuli di un materiale tossico e pericoloso come l’amianto?? Davvero uno spettacolo degradante, che crea non pochi problemi alla natura e alla salute dei cittadini. Il problema è stato più volte segnalato, ma non ha ancora, evidentemente, trovato soluzione. Non ci sono assolutamente dubbi, la mano dell’uomo c’è, e si vede!!

A nostro avviso occorre un puntuale monitoraggio della zona, con la finalità di elaborare un serio  programma di bonifica. Non è più possibile far finta di niente, quasi che il materiale abbandonato sia parte del panorama quotidiano di ognuno di noi. Torniamo a denunciare lo scempio del nostro territorio, ancora più increduli di fronte all’irresponsabilità di alcuni “cittadini”: centinaia di pneumatici abbandonati su strade statali, strade provinciali, zone industriali, tratturi e strade secondarie. Il basso Molise sommerso da un mare di pneumatici. Nella sola uscita di domenica scorsa abbiamo trovato nei territori di Guglionesi, San Giacomo, Larino, Termoli, Petacciato, Campomarino discariche abusive di ogni genere di rifiuti, e soprattutto “un mare di pneumatici”.

Chi saranno i fatidici inquinatori?

In questo caso, non è difficile individuare il ramo di attività in cui è impegnato l’autore dello sfregio documentato nell’eloquente immagine a corredo di questo articolo. Tanta è la sicurezza di restare impunito da averlo indotto ad arrischiarsi a scaricare materiale in quantità industriale, quantità che certo ha richiesto l’impiego di un mezzo pesante e probabilmente la complicità di più persone per le operazioni di carico e scarico. Ci auguriamo che le autorità competenti possano intervenire al più presto sia nel ripristinare lo stato dei luoghi, sia nell’individuare l’autore di un gesto tanto scellerato.


A breve presenteremo una nostra proposta ai comuni del basso Molise. L’unica cosa che possiamo dire a coloro che amano l’ambiente e sanno che in un ambiente non inquinato si vive meglio: DENUNCIAMOLI! 

Questa gente compromette la qualità della nostra vita, mina la nostra salute.

La sostituzione delle gomme degli autoveicoli determina ogni anno in Europa seri problemi di impatto ambientale e la questione è ancora più grave se si considerano anche i rifiuti derivanti dalla rottamazione dei veicoli. Si tratta complessivamente di oltre undici milioni di tonnellate di materiali inquinanti (pneumatici, vetri, lamiere, plastica, batterie, eccetera) prodotte ogni anno in tutta l’Unione. Il loro smaltimento è regolato dalla direttiva comunitaria “2000/53/CE sui veicoli fuori uso” che impone precise regole per la riduzione dell’immissione di rifiuti nell’ambiente.

Nel nostro Paese il decreto legislativo 24 giugno 2003 n. 209 ha dato piena attuazione alla direttiva comunitaria sui veicoli fuori uso.Un aspetto particolarmente importante del problema è costituito, come si è detto, dai pneumatici usati, le cui modalità di smaltimento sono sempre inquinanti, salvo il caso in cui si proceda alla ricostruzione, operazione che consente quantomeno di raddoppiare il ciclo di vita del prodotto. Un pneumatico con il battistrada usurato, ma con la struttura portante ancora integra, non costituisce certo un rifiuto da smaltire, ma, se ricostruito, diventa un prodotto che può essere impiegato in piena sicurezza su un autoveicolo. La ricostruzione può quindi dare un importante contributo per il raggiungimento della percentuale di reimpiego o riciclo dei componenti degli autoveicoli previsto dalle normative vigenti.

A tutela dei consumatori Airp richiede da tempo che, come già avviene nella maggioranza dei paesi europei, il Governo renda obbligatori questi regolamenti anche in Italia. Si tratta di un adempimento importante anche per rilanciare il ricorso ai ricostruiti che vantano, tra l’altro, lusinghiere benemerenze ambientali.

                                                                                                                                                                               Il Presidente

                                                                                                                                                                              Lucchese Luigi