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LARINO _ Le risposte che l’amministrazione comunale fornisce ogni volta che le opposizioni obbiettano in merito al suo operato lasciano esterrefatti. Dai primi tempi, con la questione IMAM, fino agli ultimi, in occasione della festa di San Pardo, la litania è stata sempre la stessa, da copia ed incolla. Riassumendo: “Le opposizioni non fanno altro che sbraitare perché incapaci di collaborare, poco propense al dialogo costruttivo, con necessità di mettersi in mostra. Sono dei disfattisti. La fortuna di Larino è stata di non averli al governo”. Ora ci chiediamo : qual è il ruolo primario di un opposizione ? Opporsi alle amministrazioni o collaborare con esse e sottacere sul loro operato ?

Ci rimettiamo all’indulgenza dei membri della giunta larinese: siamo sicuri che saranno così magnanimi e collaborativi, loro con l’opposizione, da permetterci di condurre almeno la seguente riflessione. Se le polemiche contro l’amministrazione Giardino sono solo frutto di fantasia, come essi sembrano sostenere, la parata di big politici dei primi anni, quelli del post-vittoria comunale, si sarebbe dovuta ripetere, con il solito impeto, anche in queste feste di Maggio. Invece c’è stata un’apparizione fugace e solitaria di qualcuno, apparso ed andato via alla chetichella, senza i soliti codazzi cui eravamo abituati. Insomma, piuttosto sembrerebbe di essere arrivati al fuggi-fuggi finale, quello da caduta dell’impero. Tutto ciò è indicativo. Più di tante polemiche. Ci porta ad affermare che la pseudo-politica del fare, caratteristica del centro-destra, della concretezza e dei collegamenti da Roma fino ai diversi paesi del Molise, tra cui Larino, è in totale dissolvenza. Forse non c’è mai stato nulla di vero in quella filosofia.

Per questo bisognerebbe prestare più attenzione alle critiche delle opposizioni, senza tentare di irriderle ogni volta. Potrebbero sembrare pretestuose, palle di neve buone solo per sciogliersi al sole. Invece questi di oggi, con buona probabilità, non sono più i tempi del Re Sole, che governava il Molise appianando ogni asperità col tepore dei suoi raggi. Oggi, lo sottolineamo, è più probabile che le critiche siano punte di iceberg: difficili da sciogliere e sempre pronte a riemergere, perché ancorate al malcontento che soggiace appena sotto il pelo dell’acqua. Ma qualcuno deve averlo già capito, perché trova sempre modo di parlare del dito quando la mano indica la luna.

Segreteria Partito Democratico – Larino

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