TERMOLI _ Il porto di Termoli mal progettato? Sembrerebbe proprio di si. A dichiararlo non solo professionisti della città ma anche esperti del settore marittimo. Errata, secondo numerose testimonianze raccolte, la configurazione della struttura base dello scalo che non permette all’opera di “respirare”.

In sintesi, manca di un elemento fondamentale, l'”Effetto Venturi”. Le correnti marine devono non solo poter entrare nell’escavo ma anche defluire, situazione che nella struttura termolese non è ben congegnata per non dire inesistente. E porprio dalla carenza di tale “circolo virtuoso” derivano i mali del porto locale ma “in primis” l’insabbiamento.

La configurazione del porto stesso fa si che nel tempo si insabbi _ hanno spiegato più professionisti interpellati _. Era necessaria un’apertura all’interno dello scalo oltre il canaletto. I porti pur avendo un’unica entrata devono godere di un sistema di deflusso dell’acqua tale da creare l’effetto Venturi che a Termoli, purtroppo, manca ma questo dovevano essere i tecnici a realizzarlo durante la progettazione. Ora è troppo tardi, non si può fare più niente”.

Il problema dell’insabbiamento del porto di Termoli è comune agli altri porti dell’Adriatico progettati tutti nello stesso modo. “Lo scalo dovrebbe poter respirare _ ha proseguito un esperto di Napoli _ ed invece a Termoli come nelle altre strutture dell’Adriatico hanno tutti la stessa configurazione e la corrente marina aumenta il problema dell’insabbiamento di cui è responsabile una corrente in particolare, quella di sud-est”.

Il porto termolese “fiore all’occhiello” della città, dunque, e motore dell’economia dell’intera costa molisana se non dell’intero Molise è “nato male”.

Il Comandante Esposito

Attualmente l’unico rimedio per arginare il problema di una cattiva configurazione originaria è il dragaggio da portare a termine almeno ogni 6 anni per rimediare in quale modo agli errori del passato. La conferma arriva dallo stesso Comandante dalla Capitaneria di Porto Raffaele Esposito il quale è riuscito insieme con i funzionari dell’Assessorato regionale ai Lavori Pubblici a “strappare” un “ni” al Ministero dell’Ambiente sull’operazione di ripulitura dei fondali dello scalo termolese insabbiati fino all’inverosimile e bisognosi di un “lifting” da circa 10 anni.

Esposito ha preso parte qualche giorno addietro all’incontro a Roma con i funzionari ministeriali insieme a Regione Molise ed Arpam ed è uscito ottimista dalla riunione tecnica. “Per la prima volta _ ha commentato l’autorità portuale _ mi sento fiducioso. Ad inizio settimana saranno svuolte nuove analisi sulle sabbie dei fondali ed entro 2 settimane saranno inviai i risultati al Ministero. Spero che questa sia la volta buona”.

Sono 130 mila i metri cubi di sabbia da smaltire con il dragaggio. Questa volta, rispetto ai numerosi tentativi falliti degli anni precedeti, c’è una novità. Le sabbie che saranno prelevate dai fondali saranno smaltite ad 8 miglia e mezzo dalla costa molisana, in mare. Fino ad oggi il Ministero all’Ambiente aveva detto no allo sversamento in acqua ad un miglio e mezzo dello scalo ma ad 8 miglia sembrerebbe propenso ad autorizzare qualora gli esiti di ulteriori e più approfonditi accertamenti di natura chimica sul materiale da sversare in mare siano in linea con le normative vigenti in materia di ambiente.

Nella non facile impresa, in ogni caso, il Comandante del porto Esposito potrebbe riuscire a spuntarla. L’autorità portuale è al lavoro in stretto contatto con Regione Molise e Arpa Molise. “Si sono creati i pressuposti per l’autorizzazione al dragaggio _ ha commentato Esposito _. Eravamo preoccupati di questo incontro chiarificatore al Ministero dell’Ambiente ma alla fine tutto è andato bene ed anche le analisi stanno andando per il verso giusto”. Dunque il materiale fangoso che sarà eliminato dai fondali dello scalo sarà gettato in acqua. Il costo dello smaltimento in discarica dei 130 mila metri cubi di sabbia sarebbe eccessivo e non permetterebbe l’operazione.

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Antonella Salvatore
Giornalista professionista, Direttrice di myTermoli.iT e myNews.iT e collaboratrice AnSa

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