degasperiTERMOLI – Lo si è definito “il presidente della ricostruzione”, Alcide De Gasperi di cui ricorre il 19 Agosto il 61 anniversario della scomparsa. un titolo che lo statista trentino ha acquisito per la sua concreta e sagace opera di governo, durante gli otto anni, in cui ininterrottamente presidente del Consiglio assecondando l’aspirazione degli Italiani a ricominciare, un nuovo inizio, dopo le tragedie della guerra. Lungo questo complesso e difficile itinerario un’importanza cruciale ebbero gli eventi nel corso del 1947 e inaugurati dal viaggio che De Gasperi compì in gennaio negli Stati Uniti.In America egli andò, non già per prendere ordini dalla Casa Bianca di estromettere dal Governo i socialisti e i comunisti, allora legati da un patto d’unità d’azione, bensì per negoziare un prestito dell’Exibanca di 100 milioni di dollari destinati esclusivamente al riassetto delle principali imprese italiane.

A livello politico, i giochi erano ancora aperti dopo l’avvento della Repubblica e nel mezzo dei lavori per la nuova Carta Costituzionale. Non era invece più sostenibile la situazione economica, con le fabbriche paralizzate dalla scarsità di energia elettrica, trasporti stradali e ferroviari danneggiati in più punti; un rincaro dei generi alimentari di 20 volte rispetto all’anteguerra….perciò era stato solo una boccata d’ossigeno il prestito ottenuto da De Gasperi a Washington; il resto avrebbe dovuto provvedere il Governo: a bloccare un’inflazione a due cifre e ad assicurare un tetto a moltissime famiglie senza più un’abitazione nonché un sussidio a milioni di italiani giovani e reduci,senza un’occupazione. Di fatto, fu questo lo scoglio su cui si infranse l’intesa nel governo tripartito fra democristiani, socialisti e comunisti. Occorreva porre mano a un programma drastico di risanamento finanziario e di rigida austerità per scongiurare la bancarotta,e le sinistre non se la sentivano di attuare assumendone le relative responsabilità presso i propri militanti e quadri sindacali.

Era quindi implicito che fosse la DC a doversene far carico: un compito,questo, che  De Gasperi finì per accollarsi invocando lo stato di assoluta emergenza in cui si trovava la Nazione, ma chiarendo nel contempo che, per venirne a capo, non restava che affidarsi ( e fu per lui una decisione sofferta) a un “quarto partito” quello impersonato dal governatore della Banca d’Italia Luigi Einaudi e dal presidente della Confindustria. Di qui la formazione di un nuovo governo senza più i socialisti e comunisti, rimasti alla finestra per rientrarvi, non appena gli altri avessero tolto loro le castagne dal fuoco ( ciò che Stalin avrebbe successivamente rimproverato a Togliatti)….ma questa è un’altra storia….
La storia ci conferma che il Presidente si era fatto prestare dal segretario della DC Attilio Piccioni un cappotto, non possedendone uno adeguato per l’incontro con il presidente Truman e gli altri appuntamenti di rilievo.

P.S. dopo anni di Politologia finalmente ho capito perché i nostri “politicanti” pretendono i loro lauti compensi, poiché tutti soffrono della sindrome della “freddezza” hanno la smodata paura di trovarsi senza cappotto nella consapevolezza che nessuno glielo presterà.
cappellaroccodettotommaso….so long
Articolo precedenteRapina a mano armata su Tangenziale nord di Termoli. Indagini serrate della Polizia
Articolo successivoPrima edizione del concorso letterario “Racconti in libreria” della Libreria Fahrenheit