TERMOLI – Il 100 % dei comuni del Molise sono a rischio idrogeologico è quanto emerge dai dati dell’Associazione Nazionale Bonifiche e del Consiglio Nazionale dei Geologi, che accomunano la nostra regione a Calabria, Basilicata, Umbria e Valle d’Aosta. Complessivamente in Italia l’82% dei Comuni sono a rischio idrogeologico.

Per contrastare tale rischio, un ruolo importante possono e debbono averlo i Consorzi di Bonifica” è quanto sostenuto da Giorgio Manes, presidente dell’Unione Regionale delle Bonifiche per il Molise, intervenendo ai lavori della IX Conferenza Organizzativa dell’Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni, a Venezia. Occorre intervenire per la riduzione del rischio idrogeologico eliminando, per tale settore, i vincoli del patto di stabilità, accelerando i tempi per l’applicazione della PAC 2014/2020, con i piani di sviluppo rurale, che vi comprendono le azioni per acque irrigue, incentivando gli usi plurimi delle acque irrigue, come l’idroelettrico.

Nel corso dell’importante assise nazionale, è stato rivolto un forte invito alle Amministrazioni territoriali di fare proprio il Piano per la Riduzione del Rischio Idrogeologico, presentato dalla Unione Nazionale delle Bonifiche, una risposta concreta, frutto dell’esperienza maturata dai Consorzi di bonifica sul territorio. Giorgio Manes ha evidenziato, nel suo intervento, come sia stato importante per il Molise il Piano Irriguo Nazionale, delle cui risorse economiche, negli anni addietro, hanno beneficiato tutti e tre i Consorzi di Bonifica molisani.

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