
“Nulla in realtà. È sempre la solita storia. L’onorevole Veltri ha denunciato l’on Di Pietro perché a seguito delle elezioni al Parlamento europeo del 2004 in cui era peraltro candidato con una lista presentata da IdV con il simbolo “Società civile, Di Pietro, Occhetto, ritiene adesso di avere diritto ad una quota del rimborso elettorale che IdV ha ottenuto in quell’occasione, sostenendo che egli si sarebbe candidato per conto di un’ altra associazione politica, diversa da IdV.
E’ un’idea questa tutta sua. Inoltre, Veltri sostiene che i rimborsi elettorali attribuiti all’Italia dei Valori siano stati dirottati da Antonio Di Pietro ad altra entità giuridica, diversa dal partito originario. Anche quest’altro fatto contestato non ha alcun fondamento, come già è stato accertato numerose volte dalle varie Autorità giudiziarie civili, penali e amministrative. Bisogna evidenziare che, l’onorevole Veltri non è nuovo ad accuse infondate nei confronti del Presidente Di Pietro. Di recente è stato, infatti, condannato in primo grado dal Tribunale di Monza a risarcirlo con oltre 50 mila euro di danno per diffamazione nei suoi confronti. Risarcimento poi che non è stato pagato personalmente, ma dalla società editrice di Paolo Berlusconi che è proprietaria della testata giornalistica dalla quale la diffamazione è avvenuta.
E’ giusto che la magistratura faccia il suo dovere e indaghi. I conti dell’IDV sono in regola e facilmente reperibili sul web proprio a dimostrazione della trasparenza che è alla base del nostro Partito”
Allora qual è il motivo di tanto clamore?
“Il tentativo di screditare il Presidente Antonio Di Pietro unito ad un’informazione spesso troppo piegata a logiche di appartenenza politica. La gogna mediatica ha spesso colpito l’Italia dei Valori, Cristiano Di Pietro per esempio: poco più di un anno fa era su tutte le pagine dei giornali per presunti e pretestuosi contatti e favori richiesti all’allora Provveditore alle opere pubbliche Mario Mautone.
Tutto falso, Cristiano Di Pietro non è mai stato neppure iscritto nel registro degli indagati ed è completamente estraneo ad ogni vicenda. Eppure nessun giornale se lo è ricordato, nessuno che abbia riportato la notizia. Quanto clamore, invece suscitarono le illazioni, le bugie e le calunnie nei suoi confronti! Noi siamo orgogliosi di quello che abbiamo fatto e di ciò che stiamo facendo per contrastare il malaffare e ridare dignità a questo Paese e se questo significa subire attacchi anche quotidiani, ben vengano, ci sapremo difendere”