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Foto C.L.SmokeSAN DOMINO _ Egregio Lucio Dalla, la Sua iniziale discesa in campo a favore della pulizia del mare e dell’ambiente intorno alle Isole Tremiti rende quanto mai prioritarie alcune riflessioni. L’intento che dovrebbe spronare tutti noi – e in primo piano Lei, proteso nell’animo a sostenere la condizione precaria dell’arcipelago – è l’attenzione fondamentale per il dramma quotidiano che ne attanaglia la possibilità di sopravvivenza. Da tale aspetto, la cui drammaticità è un quotidiano assillo, dovrebbe scaturire la coscienziosa determinazione per un definitivo appello alla ragione. Certo, caro Lucio, Lei è un artista, e con la spontanea offerta di un’esibizione personale nella scenografia struggente di San Nicola, sta cercando di donare alle Isole Tremiti un consistente motivo di richiamo capace di rafforzare quell’economia traballante.

Da troppi anni ormai qui alle Isole Tremiti piangere miseria è divenuto una noiosa cantilena, tanto che i continui lamenti sono divenuti ormai l’alibi più comodo per una consuetudine politica inconcludente. Ma la Sua offerta di organizzare gratuitamente una splendida serata musicale presenta, perlomeno in apparenza, due risvolti dal peso non certo irrilevante. In primo luogo detta gratuità non è affatto scontata, se consideriamo che nell’iter organizzativo avviato dal Comune Isole Tremiti sono subito emersi costi consistenti alla cui copertura mancano del tutto i relativi fondi. Si parla di circa 30.000 euro, cifra che preoccupa i tremitesi, anche se dal Suo punto di vista potrebbe sembrare risibile. In secondo luogo l’evento avrà una risonanza, non solo a livello nazionale, dalla cui eco straordinaria Le deriverà un ritorno d’immagine con effetto pubblicitario (quindi economico) il cui rilievo di spessore notevole non può certo sfuggire ad un’attenta valutazione. Mi si voglia comprendere: in tema di generosità, di tributo d’affetto da parte di un illustre figlio adottivo delle Isole Tremiti , spererei non dovesse apparire presuntuosa l’aspettativa di registrare alla fine un benefico effetto dell’evento, che fosse propulsore di rinnovato slancio per l’economia isolana. Alla Sua navigata esperienza, stimatissimo Lucio Dalla, non può sfuggire che Il mondo dello spettacolo, soprattutto quello musicale, movimenta capitali con interessi finanziari e coinvolgimenti da capogiro.

Trovarsi a portata di mano l’opportunità di uno spettacolo d’attrazione culturale nel prestigioso teatro naturale delle Isole Tremiti (unico al mondo) è a mio avviso un’opportunità ghiotta quanto mai, che non dovrebbe mancare di scuotere l’interesse di qualche facoltoso investitore. Allora, vorrei concludere, se l’encomiabile promessa di esibirsi gratuitamente costituisce un buon inizio, risulta tuttora necessario evitare che l’iniziativa possa risolversi con un consuntivo economico penalizzante per l’Amministrazione. A Lei, non dovrebbe riuscire difficile coinvolgere nell’organizzazione importanti sponsor, talché alla fine gli Amministratori locali possano addirittura gioire per un supporto insperato alla condizione precaria dell’economia locale. Questo sì sarebbe un effetto veramente benefico per la comunità. Mi renderebbe il cuore gonfio di commozione, ma pure di motivato orgoglio, vedere riprodursi proprio alle Tremiti – già testimoni dell’epopea di Diomede – usanze tipiche della civiltà greca, nella cui tradizione culturale arte, musica, teatro tragico, letteratura, filosofia, poesia, scienze venivano promosse a vari livelli come veri e propri componenti essenziali di vita nell’ottica di una corretta gestione degli interessi propri di un’intera comunità. Non a caso in molti testi classici si ritrovano copiosi riferimenti a tale metodologia, di una modernità che sorprende per spessore e qualità di contenuti, tesi sempre a valorizzare quei fattori capaci d’innalzare il livello intellettuale e spirituale di tutta la comunità.

In tale consapevole spirito ritengo fondamentale che Lei pure, caro Lucio Dalla, si preoccupi – nell’arco privilegiato delle propria posizione – del disagio di quella popolazione delle Isole, gente onesta che sopravvive umilmente, ma con grande orgoglio e dignità, in un’oasi naturale densa di fascino, nella tradizione di un ricco patrimonio storico e culturale. Per questi motivi mi consenta, caro Lucio, di rispolverare un’esortazione il cui senso profondo è divenuto per me abituale. Viviamo l’attimo presente come una parte del grande progetto che si concretizza, giorno dopo giorno, a misura delle nostre aspirazioni. Se desideriamo la luna, non dobbiamo temere di puntare alle stelle. E’ certo che il futuro dipenderà dai nostri pensieri di oggi.

Non ho dubbio che Lei prenderà nel merito le misure strategicamente più opportune, a fianco degli splendidi abitanti di Tremiti. So bene che vorrà impegnarsi a sostenere la tradizione, l’ambiente, la sopravvivenza stessa degli ultimi rappresentanti di un mondo ancora arcano per molti, ricco di fascino e di messaggi coinvolgenti, un pianeta immaginario dal quale ci sentiamo trascinati senza respiro verso un messaggio di rinnovamento spirituale, della scoperta, ma sempre attenti ai segnali dell’animo, nell’aspirazione inesausta a reperire, fra rifiuti e frantumi, qualche simbolo ancora palpitante dell’armonia, del bello, dell’umanità.

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