ISOLE TREMITI _ Se non vogliamo vedere l’economia, il progresso, l’esistenza stessa delle Isole Tremiti soccombere definitivamente senza possibilità di ripresa, dovremmo farci carico dell’azione di risanamento indispensabile nell’ottica specifica. Chi pensava che l’uscita del Sindaco dalla scena politica potesse rappresentare una buona pietra miliare per l’auspicata ripartenza positiva, comincia ora a ritrovarsi perplesso circa la possibilità di stabilire solide basi per il futuro.
La conduzione del Comune da parte del Commissario Prefettizio Dr. Carmela Palumbo – supportata dai due Sub Commissari Dr. Michele Crocco e Dr.Angelo Trotta – sta divenendo già un patetico tentativo di legalità all’interno di un “modello” sociale corroso sempre più dal cancro dell’individualismo, degli egoismi personali, delle lotte mascherate, in quell’annosa consuetudine inveterata nella cultura della falsità, degli arrivismi avidi, dell’ingordigia, dell’inosservanza che vorrebbe assurgere a sistema in quanto strumento d’indebiti vantaggi patrimoniali.
Spezza il cuore dover constatare il dramma che serpeggia pressoché incontrastato a minacciare ancor più l’economia tremitese.
Si badi bene, non pensiamo che gli spiriti dignitosi, saggi, onesti, titolari di una condotta etica encomiabile siano introvabili all’interno del piccolo nucleo che forma la comunità isolana. Tutt’altro. Il guaio è che costoro, proprio perché sopraffatti dalla potenza dell’illegalità con i suoi abominevoli intrighi (politici e non), non dispongono di mezzi difensivi efficaci a contrastare le troppe presunzioni arroganti.
Allora bisogna che la parte sana della cittadinanza si disponga all’opera di risanamento con determinazione incrollabile, soprattutto nelle decisioni dolorose. Sappiamo bene che nulla si ottiene gratis nella vita: c’è sempre un prezzo da pagare, che si rivela in ogni caso commisurato ai vantaggi nella fattispecie ottenibili.
E’ bastato che la gestione commissariale imponesse alle strutture ricettive una piccola tassa di soggiorno, per vedere quasi tutti gli imprenditori del settore coalizzati nel senso contrario, in una volontà ostativa costellata di reazioni talvolta rabbiose, che hanno prodotto in qualche caso anche comportamenti contrari alla legalità.
Mi permetto di formulare una semplice domanda, forse anche ingenua, a quegli “operatori” (si potrebbe chiamarli “evasori”) che travalicano i confini stabiliti dal vivere civile. Ma da dove diavolo pensano costoro che la comunità dovrebbe reperire i fondi necessari ai servizi, se non dalle principali attività che determinano i loro utili, a volte cospicui?
A testimoniare la realtà su cui si basa il mio indignato sconcerto, basti un caso recente, ampiamente documentabile, che a quanto mi consta risulta regolarmente denunciato alle Autorità comunali.
Veniamo ai fatti. Il giorno 25 agosto scorso un albergo di San Domino ha visto arrivare due ospiti, che avevano regolarmente prenotato l’alloggio alcuni giorni prima, al prezzo concordato di 70,00 euro a persona per il trattamento a mezza pensione. Le sorprese si sono verificate Il mattino seguente, alle ore 09.54, all’atto di saldare il conto.A parte il fatto che ai due “malcapitati” (padre e figlia) sono stati addebitati, senza giustificazione plausibile, 40,00 Euro in sovrappiù – ma questo è un dettaglio marginale –, a fronte della somma incassata, l’esercizio non ha provveduto ad emettere, come prescritto, lo scontrino fiscale o una fattura.
E’ curioso inoltre che il suddetto pagamento (di complessivi 180,00 Euro), accreditato dal POS su un conto intestato all’albergo, risultasse poi registrato dalla banca del cliente a favore di un ristorante di San Domino dove l’ospite dell’hotel non ha mai messo piede.L’albergo incriminato ha omesso di annotare l’obbligatoria registrazione di Legge (da comunicare alle forze dell’Ordine).
In una successiva conversazione telefonica, un responsabile dell’albergo avrebbe troncato arrogantemente il discorso con chiaro tono intimidatorio: “lei non ha mai dormito qui, la stanza non è piaciuta e se n’è andato. Se insiste ad affermare il contrario, vado dai Carabinieri”. Inqualificabile falsità, di un’ arroganza incredibile. E se proprio i Carabinieri accertassero dove diavolo i due ospiti abbiano trascorso Ia notte fra il 25 e il 26 agosto scorso? Sembra di facilità elementare.Lascia Infine stupefatti la baldanzosa sicurezza (una bravata spavalda?) con cui proprio il trasgressore si sarebbe abbandonato a inconsulte “minacce” di un ricorso ai Tutori della legalità.
Ritengo principalmente mio dovere civico pubblicare quanto sopra perché riconosco che gli imprenditori onesti, rispettabili, seri e dignitosi – insomma quelli che pagano regolarmente le tasse – sono i primi a risultare danneggiati da inqualificabili episodi della qualità suddetta, che aggravano purtroppo la condizione già precaria dell’economia pubblica nelle Isole Tremiti.Non tira certo un’aria promettente per il futuro. Intanto si notano già i furbacchioni tristemente noti, sempre quelli, intraprendere grandi manovre in vista di elezioni nella primavera prossima. Costoro appaiono sempre più convinti che la chiave vincente sia e rimanga tuttora l’abilità di allettare la combriccola dei supporters con il miraggio di promesse, spartizioni, succulenti favori.Ma ciononostante mi sento pervaso dalla calda speranza di vedere finalmente premiata la perseveranza dei figli più nobili dell’arcipelago. Da essi soltanto potrebbe profilarsi l’immagine carismatica di un vero riformatore. E’ urgente, non più procrastinabile che questo avvenga. Per impedire ad eventuali opportunisti di mettere sotto scacco la tradizione, l’ambiente, la sopravvivenza stessa degli ultimi rappresentanti di un mondo ancora arcano, un pianeta immaginario dal quale ci sentiamo trascinati senza respiro verso un messaggio di rinnovamento spirituale, della scoperta, ma sempre attenti ai segnali dell’animo, nell’aspirazione inesausta a reperire, fra rifiuti e frantumi, qualche simbolo ancora palpitante della Giustizia, della dirittura morale, del Rispetto umano. Sono forse termini ovvi, perché solo i dittatori e gli idioti ne ignorano la valenza.
In tale spirito vorrei aggiungere in tutta semplicità un’ultima riflessione. Viviamo l’attimo presente come una parte del grande progetto che si concretizza, giorno dopo giorno, a misura delle nostre aspirazioni. Anche il dolore, le ingiustizie, i sogni infranti appartengono intimamente a queste. Se desideriamo la luna, non dobbiamo temere di puntare alle stelle. E’ certo che il futuro dipenderà dai nostri pensieri di oggi.
Siamo alla frutta
Siamo alla frutta! Il sig. Fata non sa più che pesci pigliare! Non avendo più idee originali, si limita al “Gossip” più becero. Per molti anni ho avuto modo di frequentare i propietari dell’ Hotel… Mai conosciuto persone più squisite oneste e professionali sull’isola di S.Domino.Le sue affermazioni le trovo lesive ed infondate. Potrebbero indurre ad una querela.
SIAMO ALLA GRAPPA
Siamo alla grappa!
Esimio “Professor Lampascione”, come autore dell’articolo non sono pescatore, e per giunta sono un rigoroso astemio. Ma Lei piuttosto sa quello che dice? Quali proprietari, quale hotel? Ce li descriva, perché mi pare proprio che ci sia un malinteso, che non intendiamo le medesime persone “squisite oneste e professionali”.
Le consiglierei comunque di aggiornare i Suoi concetti di Gossip, di becero, di lesivo, infondato e di querela. Potrebbe rivelarsi utile, quando “Villan dorme e carta canta”. Ossequi
ISOLA BUCATA
Concordo profondamente con quanto scritto dal Sig. FATA basta cntrollare le denuncie fatte alla questura per rendersi conto di una elevata evasione fiscale. E’ la mentalità del tremitese tutto mi spetta e nulla è dovuto … provate a leggere le deliberazioni del commissario quelle dell’ultima seduta per vedere la realtà del Comune. Abbiamo bisogno di un radicale cambiamento di persone e di idee. Largo ai giovani.