altTERMOLI – La RSU Flai-Fai e Uila unitamente ai lavoratori tutti, esprimono grande amarezza, delusione, rabbia e rammarico dopo aver ascoltato con molta attenzione come il consiglio e la giunta si preoccupano per il bene del Molise. Da sempre abbiamo sollecitato le istituzioni alla ricerca di eventuali soluzioni condivise da tutti, i tavoli richiesti a tempo sono stati tanti, ma sempre senza risposta. Tutti sono stati sollecitati in tutti i modi ,con richieste ufficiali, vie brevi, le missive sono sempre andate ai Parlamentari Europei, a quelli Nazionali, ed infine al governo regionale e alle istituzioni locali. Le uniche e soli risposte o convocazioni ci arrivano dal Presidente del Consiglio Regionale, che invita sempre i consiglieri a partecipare all’ennesima seduta con i capi gruppo per farci sfogare e tornare a casa con la rabbia e la rassegnazione. Non hanno mai preso in seria considerazione cosa significa perdere un posto di lavoro e fermare una filiera dopo 44 anni, manovre strategiche fatte in sordina e senza confrontarsi con nessuno, solo ieri le grandi scelte di fermare tutto sono state comunicate al consiglio e a tutti i presenti in forma ufficiale.

Avete annullato la speranza a centinaia di lavoratori stagionali, avventizi, e stabili che da sempre affidano la loro vita a questa unica realtà basso molisana. Senza dimenticare i bieticoltori, trasportatori, imprese, fornitori e le migliaia di persone che hanno investito con macchine e attrezzature perché in questa nostra realtà ci credevano. La politica considera la Regione Molise come una attività propria , mettere in sicurezza non significa fare carneficina. Anni fa si sperperava denaro pubblico per far camminare il sistema lavorativo Molisano, ora si buttano i soldi in degrado e cassaintegrazione che sempre denaro pubblico è.

Invitiamo con urgenza le istituzioni che sono state chiamate dai Nazionali di categoria Cgil-Cisl e Uil ad organizzare un tavolo seppur oramai in enorme ritardo per fare chiarimento sulla decisione palese di non fare la campagna 2015. Invitiamo altresì le istituzioni a promuovere tavoli di pertinenza per dare una mano a un imprenditore venuto in Molise per seminare e fare la campagna zucchero, forse ultima piccola speranza per tutti. Nel contempo chiediamo in maniera serena la dimissione dell’intero consiglio Regionale, che non ha saputo difendere il territorio e gli interessi chi ci abita, che vorrebbe continuare a farlo. Ci vergogniamo di essere Molisani.

Le RSU

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