TERMOLI _ Ridotta dalla Corte d’Appello di Campobasso ad 1 anno e 10 mesi di reclusione (pena sospesa e non menzione) la pena a carico di Salvatore Giannino, il maresciallo dei Carabinieri di Termoli accusato di peculato, falso e trasporto di armi clandestine e, pertanto, condannato a 3 anni di reclusione in primo grado dal Tribunale di Larino. La decisione è dei giudici di secondo grado del capoluogo campobassano che hanno accolto in parte le tesi della difesa, portate avanti dal penalista termolese Giuseppe Mileti.

Giannino fu arrestato dai militari della Caserma di Termoli dove lo stesso presetava servizo con detenzione ai domiciliari il 24 giugno 2009 dopo essere stato trovato in possesso di due fucili frutto di una rapina che avrebbe dovuto distruggere quel mattino stesso pur avendo già sottoscritto gli atti di distruzione delle armi. Il Carabiniere la sera prima del fermo aveva portato con sè a casa i due fucili che aveva lasciato in giardino in quanto il mattino successivo li avrebbe dovuti condurre in un’officina autorizzata per la distruzione. Il legale di fiducia, pur sottolineando soddisfazione per il “verdetto” della Corte d’appello, ha annunciato ricorso in Corte di Cassazione

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