
E se i moti di piazza in Grecia hanno distrattamente stimolato qualche coscienza più sensibile,quando si tratta invece di ripianare il debito in casa nostra, con i nostri soldi, da prelevare nelle nostre tasche, allora la questione diventa non solo più drammaticamente vicina, ma anche più concreta e scottante. Il Molise, si sa, è una delle quattro realta’ regionali, con il Lazio, la Campania e la Calabria, nei confronti del quale il Governo attuerà nel modo più rigoroso il “patto per la salute” contenuto nella legge finanziaria. A queste quattro Regioni non sarà concesso nemmeno di utilizzare i fondi FAS per il ripiano del debito, in quanto –a giudizio del Governo – non sono stati proposti piani di rientro “convincenti”.
Tradotto in soldoni: per ridurre il disavanzo della spesa sanitaria queste quattro Regioni non avranno altra scelta che aumentare le imposte per i cittadini e per le imprese. Se questa è la linea dettata dal Governo centrale il Molise dovra’ reperire, di riffa o di raffa, nel piu’ breve tempo possibile ben 110 milioni di euro, impresa evidentemente difficile se non addirittura impossibile. Ma deve fornire anche un “piano di rientro convincente ”, affinche’ il “buco” non diventi, in prospettiva, una vera e propria voragine. Ma sappiamo bene che il sistema economico produttivo della nostra Regione e’ decisamente depresso e prossimo al collasso.
Allora che fare ? Continuare ad abbaiare alla luna? Attendere di stornare i fondi destinati ad altre necessita’ del territorio per coprire ( in via transitoria) il corposo deficit ? O invece puntare ed attivarsi concretamente affinchè questa nostra realta’ riaggangi una qualche prospettiva di sviluppo? E non sarebbe il caso di cominciare proprio dal Fondo per le Aree Sottoutilizzate (FAS) che ha appunto come scopo istituzionale quello di finanziare i “programmi di interesse strategico regionale” ?. Ovviamente sempre che qualcuno in questa Regione, tra una spesa e l’altra, abbia trovato il tempo e la voglia di predisporli.
Segr.reg.le N.PSI MOLISE