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TERMOLI _ Sarà una mia impressione, ma nella politica locale, sono ormai saltati tutti gli schemi. Le spinte centrifughe ed autonomiste nei partiti, nelle formazioni e nei gruppi istituzionali degli Enti sono di assoluta evidenza. In questo quadro di generalizzata confusione qualunque amenità, purchè detta col piglio di chi sembra stia rivelando chissà quale verità assoluta, diventa oggetto di riflessione ,di confronto, spesso anche di scontro. Tra le tante parole in liberta’ spiccano quelle proferite nella conferenza stampa dell’IDV a proposito della crisi alla Provincia di Campobasso. Che il predetto Ente non navighi in acque tranquille (solo per usare un eufemismo) lo si è capito da circa due anni,ma che in queste ore l’IDV ,dopo avere dichiarato di uscire dalla maggioranza ed essersi messa fuori dal centro sinistra tenti di accreditare l’ipotesi dell’ inciucio tra il Presidente D’Ascanio, il PD ed il centro destra, mi sembra una espressione politicamente risibile.

Se è vero infatti che l’assenza dall’aula di quattro consiglieri dell’area moderata ( due del PDL, uno di Progetto Molise e l’ultimo aderente al gruppo misto) ha di fatto evitato la crisi ed il conseguente commissariamento dell’Ente, non vi è dubbio che le ragioni di questo generalizzato stato confusionale della politica locale, vadano ricercate altrove.

La vicenda delle comunali di Venafro , quelle di Campobasso e, più di recente, le elezioni di Termoli e Montenero di Bisaccia ove l’IDV si è presentata con candidati alternativi a quelli sostenuti dal PD e da altre formazioni di area, con l’ovvio risultato della sconfitta della coalizione di centro sinistra e della corrispondente vittoria dei candidati del centro destra, sono fatti che lasciano fortemente perplessi sulla concreta prospettiva di un accordo per concretizzare interessi politici trasversali. I significativi silenzi dell’on. Di Pietro su fatti di grande rilievo politico ed istituzionale che hanno interessato la maggioranza che guida questa Regione da circa un decennio e la nomina , ufficializzata proprio in queste ore, di un consigliere provinciale dell’IDV – udite udite- quale rappresentante del Comune di Campobasso, nel Piano Sociale di Ambito, non sono di certo fatti meramente occasionali. Allora il dubbio che il percorso politico intrapreso dall’IDV in Molise risponda a finalita’ diverse ed opposte a quelle apparentemente sostenute, rischia di diventare certezza.

Ma c’è un altro dato politico rilevante che non può essere taciuto. Il fatto che quattro consiglieri del centro destra prendano le distanze dalle “indicazioni” del partito significa che qualcosa non funziona nel sistema e che anche la “vis compulsiva” esercitata nei confronti dei consiglieri dissenzienti ha sortito l’ effetto opposto . Allora più che pensare a mostrare i muscoli (ormai piuttosto fiacchi) minacciando purghe staliniane verso i “non allineati”, non sarebbe più saggio valutare la vicenda nella sua complessita’, avendo il coraggio di riconoscere che nella circostanza chi esce sconfitto non è D’Ascanio, ma chi invece ha perso il senso della misura ed anche del rispetto ?

Avv.Oreste Campopiano Segr.reg.N.PSI PDL Molise