Nel frattempo è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale la manovra finanziaria 2011 – 2012 pari a 25 miliardi di euro sottratti in ragione del 45% ai trasferimenti alle regioni e ai comuni. Il nostro Molise, già oggi, prima dell’entrata in vigore del federalismo fiscale e della manovra sui conti pubblici, sconta una situazione di sofferenza e di insostenibilità sistemica. Come ha evidenziato l’Assessore al Bilancio nella seduta consiliare di ieri abbiamo debiti per prestiti obbligazionari meglio conosciuti come bond o derivati finanziari per 276 milioni di euro. Attenderemo la consegna dei tabulati per capire meglio come sono stati impiegati e le modalità di restituzione del debito. Sulla sanità il passivo 2008-2009 è pari a 110 milioni di euro e non potendo utilizzare i fondi FAS si tratterà di individuare soluzioni miracolistiche per reperire almeno 67 milioni. Nel 2010 non essendo state prese contromisure il disavanzo sanitario viaggia agli stessi ritmi esponenziali. Nei prossimi giorni i sindacati occuperanno simbolicamente le sedi dei provveditorati per denunciare l’insopportabilità dei tagli alle scuole.
Nei trasporti pubblici locali, al di là delle sentenze del TAR, la manovra finanziaria regionale ha sancito la soppressione di 6 milioni di Km su un totale di 16 milioni. La spesa sociale è stata fortemente decurtata insieme a quella di sostegno per le imprese che protestano per l’inefficacia delle misure anticrisi e per la modesta qualità dell’impiego dei fondi europei 2007-2013. In un simile scenario, a cui bisognerà aggiungere la manovra Tremonti e gli effetti del federalismo, ho proposto una Mozione in cui partendo dai costi della politica e dalle indennità spettanti ai consiglieri regionali avanzo otto misure di contenimento della spesa pubblica ( Commissioni Speciali, Assessori Esterni, Auto Blu, Consulenze, Fitti, Sedi, Straordinari, ecc. ). Ad oggi un solo Presidente di Commissione, a cui va dato merito, si è dimesso e se le indiscrezioni sono fondate forse ci saranno anche le dimissioni di un Assessore. Nulla di più ! Verrebbe da dire che siamo proprio, figli e nipoti di quei 2/3 di molisani che votarono per il Re di Maggio il 2 giugno del 1946.
Michele Petraroia