
Ebbene-nonostante l’iniziativa “salva faccia” del Parlamento in carica, come quella doverosa ed improcastinabile del pagamento dei propri debiti – il vero nodo politico che segnerà una svolta allo stallo di questa crisi istituzionale sarà la scelta del prossimo Presidente della Repubblica. E’ oramai evidente che la sponda “governissimo” tra Partito Democratico – Popolo delle Libertà – Lista Civica si è ampliata, la cui finalità non è tanto quella di “governare” il Paese, ma di dare comunque una “parvenza” di governo che rimandi di fatto il più possibile le votazioni.
Ed è con questa mera “finalità superiore” di salvare l’esistente che la casella “Quirinale” assume un valore fondamentale, oserei dire strategico per i signori della politica di mestiere. E’ indispensabile all’uopo che chi ricopra detta carica Istituzionale di rilievo abbia la medesima visione, diciamo, “trasversalista” (o meglio “inciucista”), affinchè l’incarico oggi “congelato” sia affidato nei modi e tempi dovuti a persona di “gradimento”.
Per questo, nei limiti del mio pensiero, spero due cose. La prima, che quelle forze politiche cui non aspirino a tale risultato si esprimano chiaramente e pubblicamente contro questo possibile scenario. La seconda, più importante, che sappiano disinnescare questo funesto futuro, proponendo un nuovo Capo dello Stato, che abbia la più alta considerazione sociale e politica, tale da potersi opporre a candidati “logorati” da logiche di potere fini a se stesso. In ultimo, visto che in questo periodo i nostri Parlamentari “regionali” si sono mostrati così iper attivi con numerose iniziative, proposte e visite varie ci informino pure, in modo chiaro, del loro pensiero a riguardo, e così anche gli stessi Consiglieri Regionali i quali saranno tenuti ad eleggere a breve i tre “Grandi elettori”, per la votazione appunto del neo Presidente della Repubblica.
Dio salvi la Res Publica (o che almeno ci provi).
Simone Coscia