LARINO – Un altro anno scolastico si è quasi concluso, l’ennesimo passato da molti dei nostri alunni molisani, in scuole fatiscenti insicure, prive di agibilità statica, idoneità igienico sanitaria, prevenzione incendi, ammucchiati in classi stracolme (classi pollaio) , costretti a subire una didattica da terzo mondo con piani di studio irreali, che non trovano, anche nella scuola dell’obbligo, nessun riscontro nel conseguimento di nuove competenze e nella conoscenza dei saperi utili, concreti, pratici, spendibili.
A proposito delle classi pollaio, ricordatevi che una sentenza del TAR Molise, la nn. 144 e 145 del 10 aprile 2012, annulla un accorpamento di classi riducendone il numero di alunni, perché non si rispettavano gli indici di funzionalità didattica (D.M. 18.12.1975) e prevenzione incendi (art. 5 del D.M. 26.8.1992). Poco è cambiato in meglio nelle poche scuole molisane, tagli, fusioni e aggregazioni hanno accentuato le già diffuse situazioni di disagio di chi vive nel mondo della scuola e ci crede. Un altro anno è terminato e i nostri allievi continuano ad avere carenze comportamentali, linguistiche, logico matematiche ed a sottopormi, ogni qual volta escono per i viaggi d’istruzione, ad assillanti e ricorrenti domande: dove siamo? ; Quando arriviamo?
E’ possibile accettare una realtà scolastica così sconcertante, un insegnamento portatore di incompetenze così gravi? Non è possibile accettare una scuola che insegna geografia spalle ad una lavagna interattiva multimediale spenta, che non educa i propri allievi all’uso consapevole delle nuove tecnologie, ad imparare, divertendosi con “Vasco de Gama”, Google Maps, teorizzando solo insignificanti mondi lontani su vecchie cartine sbiadite. C’è più di qualcosa che non va in questa scuola. Non è la scuola che meritiamo, non è questa la scuola e l’insegnamento che meritano i nostri allievi, tutti gli allievi molisani, nessuno escluso.
La scuola non può continuare ad affidarsi all’iniziativa dei singoli, al loro credo, alla loro caparbietà. La scuola molisana deve trovare e offrire, metodologie didattiche, tempi e spazi per creare relazioni significative, aperte al vivere, studiare, ricercare, creare, con i propri allievi, tutti gli allievi, nessuno escluso. Tra non molto decine di studenti saranno bocciati, ed abbandoneranno gli studi, immolati al fallimento istituzionale che non sa orientare, che non ha “voglia, tempo e risorse” per mettere in atto una serie d’ interventi politici “significativi“, che permetterebbero a tutti, nessuno escluso, di acquisire competenze e superare l’anno.
Vittime di uno stato vocato alla fatalità tellurica, i nostri pochi studenti molisani, continueranno a subire, un’istituzione che non ha voglia tempo e risorse per personalizzare l’apprendimento, per motivare alla conoscenza, per trovare, metodi e strategie per piani didattici costruiti sugli interessi, sulle motivazioni, degli allievi. Una scuola stravolta da docenti con il “male d’insegnare” dalle inefficaci consuetudini metodologiche, fatte prevalentemente di famigerate e inefficaci “lezioni frontali”. Tra non molto decine di studenti saranno bocciati da un’istituzione territoriale che non ha voglia, tempo, risorse e “coraggio” per necessarie e possibili metamorfosi, che le permetterebbero di “non abbandonare nessuno” e continuare ad essere la sede esclusiva e privilegiata “dell’apprendimento”.
prof. Elvio Petrecca
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