Applausi e approvazione del pubblico per la prima prova letteraria dell’autrice termolese Valeria Mansolino. Musica, parole, pathos e ironia, hanno confermato il successo per la scrittrice con il suo libro “La voce eterna di un tulipano giallo”.
TERMOLI – Quando la passione chiama, i sogni prendono davvero il volo. Nel coacervo delle emozioni più vivaci, il cuore sa rilasciare quella gioia incontenibile che è amore per la vita, che è frenesia e curiositá, che è sentimento e pathos. Che è, in fondo, amore per la cultura.
È ció che è accaduto ieri sera a Termoli, presso l’Auditorium di Via Elba, con la presentazione del libro della scrittrice termolese Valeria Mansolino, alla sua prima prova narrativa. “La voce eterna di un tulipano giallo” (edito da Scatole parlanti) è il titolo del romanzo della Mansolino, al centro della scena di una splendida serata, condita sapientemente dagli approfondimenti dell’autrice sui vari temi trattati nel libro e accompagnati da momenti musicali straordinari proposti dal Maestro fisarmonicista Donato Santoianni.
‘Matadores’ della serata, i brillantissimi Ettore Fabrizio e Liberato Russo che – tra letture e domande di approfondimento rivolte a Valeria – hanno dato sapore, gusto ed effervescenza ad un evento davvero tanto piacevole e interessante. Degna di nota l’overture di Ettore Fabrizio – amante dell’arte e della cultura, specialmente di quella cinematografica – che, citando il grande Leonardo Sciascia, ha posto l’accento sulla centralità della lettura e della conoscenza, elementi imprescindibili per una sana crescita sociale e umana e per la valorizzazione dei territori. Il numerosissimo pubblico presente all’Auditorium (c’è stato il tutto esaurito) ha apprezzato i contenuti sviscerati dall’autrice, stuzzicata – spesso in modo scanzonatorio e simpatico – dalle domande e dalle provocazioni di Liberato Russo.
Gli applausi della platea, i tanti sorrisi di approvazione e gli abbracci finali, hanno premiato un format ben congegnato e mai fuori spartito, nei tempi e nei contenuti.
Le impeccabili letture proposte da Ettore Fabrizio – tratte tra l’altro dalle pagine più belle del romanzo dell’autrice termolese – hanno sollecitato l’attenzione e la sensibilità dei presenti, suscitando forti emozioni e dando il la alle domande – a tratti pungenti – rivolte all’autrice da Liberato.
Come in un gioco di rimandi e di metafore, in una trama di contenuti in cui perdersi e ritrovarsi, si è cercato di comprendere meglio non solo la vicenda narrata e il carattere dei personaggi del libro ma di rivelare la sensibilità e le emozioni vissute da Valeria Mansolino durante la stesura della sua prima prova di scrittura narrativa. Sotto le folate d’aria prodotte dal mantice della fisarmonica del Maestro Santoianni, sono sbocciati – in tutta la loro autentica meraviglia – tantissimi tulipani gialli, dono che l’autrice ha voluto estendere a tutti i partecipanti al momento dell’ingresso in sala.
Tra i motivi e le melodie dei brani proposti, carichi tra l’altro di poesia e di una forte tensione emotiva, ricordiamo “Il Postino” di Luis Bacalov, “Oblivion” e “Libertango” di Astor Piazzolla, “Caminito” di Juan de Dios Filiberto, “Sanfona” di Richard Galliano e “La vita è bella” di Nicola Piovani. L’autrice – attraverso segni e significati che animano non solo il suo romanzo ma anche la sua vita – è riuscita a suscitare tanta curiosità nella platea, argomentando con sagacia e ironia temi importanti quali l’amore, l’amicizia, la passione, l’eros, le fragilità dell’animo umano, il tradimento, la menzogna ma anche quel richiamo alla coscienza che resta un tratto indelebile nella trama del libro.
Insomma, il format di ieri sera – proposto da Valeria, Liberato, Ettore e Donato – è stato un viaggio tutto interiore, un percorso nell’animo della protagonista del libro – Virginia – e in quello dell’autrice.
Tra l’altro, cosi come ben spiegato da Valeria, nulla nasce per caso in questo romanzo, perché ogni scelta ha un senso, ogni vicissitudine e accadimento sono stati abilmente costruiti per una narrazione avvincente! Persino il nome della protagonista – Virginia – è una dedica alla scrittrice britannica, Virginia Woolf, a cui Valeria è molto legata in tema di letture, di ricerche e di approfondimenti.
L’esito della serata è stato incredibilmente positivo, con un successo strepitoso che è andato oltre ogni aspettativa. Se “l’amore è presenza, è un dono di chi resta”, come ben sottolineato dalla stessa autrice al termine dell’evento, allora l’afflato del pubblico in sala è stato una vera e propria dichiarazione d’amore, per Valeria e per la sua nuova creatura letteraria. Che sia di buon auspicio per Valeria e per il suo percorso creativo, poetico e letterario, perché – come si suol dire – chi ben comincia è metà dell’opera.