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Brutta sconfitta per il Termoli nell’incontro casalingo contro il Teramo. Per i giallorossi di Massimo Carnevale la faccenda si fa complicata, dato il pericoloso scivolamento nella famigerata zona play out.

TERMOLI – Un vero peccato, poiché le premesse per fare bene c’erano tutte, pur nella consapevolezza della difficoltà di affrontare una squadra decisamente di ottimo livello, tecnico e agonistico. Bella anche la cornice delle tifoserie nello stadio Cannarsa, con il settore ospiti riservato ai biancorossi del Teramo gremito, oltre agli immancabili ultras giallorossi della Curva Guida.

La prima mezz’ora del primo tempo, almeno fino alla rete del Teramo, scorre stata sostanzialmente equilibrata. Particolarmente combattuta a centrocampo e con diverse puntate dell’implacabile Puntoriere, che insieme a Cancello, hanno tentato più volte di insidiare l’area degli abruzzesi, ma senza impensierire più di tanto. Entrambi i portieri sono rimasti quasi inoperosi, almeno fino al 35° minuto, quando su un cross preciso di Pietrantonio dalla sinistra, in mezzo a tre o quattro difensori termolesi, Brugarello svetta e incorna a rete, siglando il vantaggio per il Teramo.

Ancora una volta, la difesa termolese resta a guardare e non marca a dovere l’attaccante in area, una circostanza questa che ci troviamo spesso a rilevare nella compagine giallorossa. Va anche segnalata la pesante assenza per stiramento del roccioso centrale Hutsol, puntello fondamentale della linea mediana giallorossa.

Il Termoli, a questo punto, tenta di reagire e nei minuti rimasti della prima frazione di gioco, si butta generosamente in avanti cercando di pareggiare i conti, ma i tentativi di perforare la difesa degli ospiti abruzzesi restano purtroppo infruttuosi. Si va così al riposo sull’uno a zero per i teramani.

La ripresa vede un Termoli ancora incerto ed evidentemente frastornato, tant’è che è ancora il Teramo a rendersi pericoloso. Dopo appena tre minuti, al 48°, è ancora Pietrantonio su punizione dal limite dell’area a colpire il palo e graziare il portiere giallorosso Palumbo. Carnevale a questo punto richiama Ricci in panchina e inserisce la terza punta, Vincenzo Barone, per rendere più offensiva la compagine giallorossa. In effetti, saranno Puntoriere e Barone, a cercare a più riprese di aggirare e passare la difesa teramana, che però fa buona guardia.

Purtroppo, al 67° minuto arriva l’ennesima doccia fredda per il Termoli, Pavone entra in area, ma il termolese Cancello lo insegue e sembrerebbe trattenerlo per la maglia; intervento tanto ingenuo quanto inutile, dato che la palla si era già allungata verso fondo campo e l’attaccante teramano, presumibilmente, non l’avrebbe neppure recuperata. L’arbitro fischia comunque il calcio di rigore in favore degli abruzzesi. Galesio batte e spiazza il portiere giallorosso Palombo, portando così il Teramo sul 2 a 0.

A questo punto, a venti minuti dalla fine, il Teramo serra i ranghi e preferisce difendere il risultato, rendendosi pericoloso con qualche azione di contropiede. Il Termoli, con la forza della disperazione, prova ancora a spingersi avanti e ribaltare le sorti di una partita che pare ormai segnata. Al 75° è Barone con un pallonetto a scavalcare il portiere teramano Di Giorgio e che però colpisce la traversa, ma il guardialinee, forse un po’ tardivamente, alza la bandierina del fuorigioco.

All’83° minuto tanto agonismo viene premiato e arriva il gol del Termoli, con Barone che recupera una sfera respinta in area e sferra un fendente che, deviato da un difensore abruzzese, diventa una parabola imparabile per il portiere teramano Di Giorgio. Il Termoli accorcia così le distanze e porta il risultato sul 2 a 1.

Il Termoli vorrebbe crederci e due minuti dopo, all’85°, è il bravissimo Puntoriere da sinistra a servire un rasoterra d’oro in area per Barone, che attraversa tutta la porta abruzzese e sul secondo palo, solo per un soffio, il bomber giallorosso manca la sfera che poteva suggellare il miracoloso pareggio.

La partita si avvia alla chiusura e gli ultimi minuti si consumano con espedienti di mestiere da parte degli ospiti, che traccheggiano con la palla o indugiano nel rialzarsi da terra. Strappare tre punti in trasferta è certo una bella impresa per la compagine teramana, che si porta così al secondo posto in classifica, insieme al Chieti, a soli due punti dalla capolista Sambenedettese.

Per il Termoli c’è, invece, aria di crisi nella squadra, che esce tra critiche e fischi dei propri sostenitori. Purtroppo, tanti nodi vengono al pettine e carenze strutturali della squadra, seppur in parte compensate dalla generosità e dalla buona volontà dei singoli, infine emergono; maggiormente in partite come queste, dove ci si scontra con avversari determinati, di qualità e di esperienza.
Vanno poi considerati i tanti infortuni di calciatori importanti della rosa giallorossa: il già citato Hutsol, Cannavaro, Galdean, Traini, Pizzella e lo stesso Barone, bersagliato da un fastidioso stiramento, certamente non al massimo della forma in campo. Queste defezioni, purtroppo, rendono complicatissimo il compito dell’allenatore e la mancanza di rincalzi adeguati è un problema.

Il Teramo non ha fatto chissà quali prodezze in campo, ma aveva un centrocampo decisamente ben posizionato e con buoni elementi di mestiere, che appena ha avuto l’occasione di farci male, non l’ha persa. Nulla di più e nulla di meno.

Il Termoli invece sembra soffrire troppo, particolarmente a centrocampo, reparto fondamentale che, quando scollegato e sconnesso, manda in fibrillazione tanto la difesa quanto l’attacco. Solo grazie ad elementi davvero di livello e di esperienza, come Barone e Puntoriere (quest’ultimo da solo fa reparto di centroattacco) e pochi altri, riusciamo a mettere in difficoltà compagini di livello superiore. Ma chiaramente, non si può fondare un’intera squadra solo su pochi elementi e il buon Mister Carnevale, su cui immaginiamo siano tutti pronti a lanciare strali e responsabilità, non può certo fare miracoli e, come si usa dire, “fa il pane con la farina che ha”.

La prossima partita sarà ancora in casa, contro una Civitanovese in grandissima difficoltà e a fondo classifica: inutile dire che è necessario, anzi vitale, vincere se vogliamo ancora sperare di permanere in serie D, soprattutto con la speranza di recuperare un po’ di giocatori infortunati.

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