Forse tutti dovremmo credere con decisione che per loro qualcosa sia possibile fare. Sicuramente in una piccola comunità, ognuno per i ruoli che occupa, deve far spazio al dare in dono, quello che di meglio ha in se, per fare la differenza e creare le condizioni sociali che ricostruiscono lentamente il senso del vivere compiutamente e civilmente la propria esistenza. C’è un forte bisogno di costruire attorno ai nostri giovani una pesante, spessa corazza, che li protegga dalle insidie che li circondano. Una protezione sociale che si nutre d’onestà, correttezza, altruismo, amorevole condivisione e li guidi a una preparazione culturale che li rende consapevoli e li aiuta a riconoscere il vero valore della vita e a non superare mai i limiti, qualsiasi essi siano. Una protezione sociale che crea le condizioni ideali per indirizzarne gli interessi verso attività che conducono a sani stili di vita, che possano emotivamente coinvolgerli, impegnarli, gratificarli, ma soprattutto, distrarli da altre insidiose temporanee frivole emozioni.
Questa nostra comunità, continua a richiedere un impegno alla creazione di luoghi “protetti” per i nostri giovani, che possano offrire sane opportunità di crescita e generare valori sociali ed educativi positivi. Luoghi idonei, accoglienti, efficienti, sicuri, in cui i nostri giovani, possano esercitare pienamente il diritto all’istruzione, allo svago, al gioco, alla pratica sportiva, e crescere in modo armonioso ed equilibrato, con i valori che da essi ne derivano. Forse bisogna riflettere su tutto quello che non facciamo per i nostri giovani e portare sempre con noi le flebili parole di una povera madre, abbandonare le inutili dispute e costruire per loro un futuro migliore.
prof. Elvio Petrecca