Al di la di queste dichiarazioni, che lascio giudicare ai lettori e ai cittadini, il dato oggettivo è che in Molise ci sono oggi pale e progetti di parchi eolici per un ammontare di 3030 pale, una pala ogni 1,4 chilometri quadrati, 96 i comuni in cui sono stati realizzati o presentati progetti di installazione parchi eolici, 40 i comuni senza eolico e sono da aggiungere tre impianti off shore.
Il dato oggettivo è che c’è una pala ogni 100 abitanti. Il dato oggettivo è che di questa devastazione del territorio i cittadini molisani ne traggono ben pochi vantaggi, perché l’energia prodotta viene immessa nella rete Nazionale e quindi il danno subito è notevolmente maggiore dei benefici ottenuti. Il dato oggettivo inoltre è che si sta sottraendo terreno all’agricoltura, si sta sfigurando il paesaggio, si sta modificando il bio clima e la bio diversità perché non si tiene conto dell’effetto dei parchi eolici sull’aria, sul suolo, sulla flora e sulla fauna, ma qualcuno molto fieramente (è questo preoccupa ancor più delle dichiarazioni stesse) sostiene che l’eolico non inquina perché non produce CO2. Il dato oggettivo infine è che l’antimafia vede il pericolo Camorra nell’affare eolico in Molise, soprattutto perché la maggior parte delle imprese operanti nel settore dell’eolico in Molise hanno sede in Campania.
A tal proposito un investigatore dell’antimafia recita testualmente “la maggioranza delle imprese saranno sicuramente a posto, ma l’eolico, proprio in Campania, è uno dei business preferiti dalle imprese in odore di camorra”. Come Costruire democrazia, venerdì 2 luglio 2010 all’indomani dell’articolo firmato da Ferruccio Sansa pubblicato sul Fatto Quotidiano “EOLICO IN MOLISE L’INVASIONE DELLE PALE ALL’OBRA DEI CLAN” chiedemmo al governatore Iorio chiare smentite in merito all’ipotesi di infiltrazioni criminali sull’affare eolico in Molise. oggi le nostre domande si moltiplicano alla luce di un episodio nuovo sicuramente da chiarire, non solo agli amministratori comunali e regionali, ma soprattutto ai cittadini molisani e in modo particolare di Cerce Maggiore.
Navigando su Google Earth e percorrendo la SP 162 in località contrada Crocelle è possibile visualizzare il nuovo parco eolico che dovrà sorgere proprio in quest’area composto da ben 16 pale eoliche e contro il quale si stanno battendo comitati spontanei di cittadini. Le domande a questo puto diventano pertinenti – Chi ha fornito tali informazioni, cosi circostanziate sulla natura del parco eolico? – Perché tanta premura e fretta nel dover modificare un’immagine satellitare correggendola con fotomontaggi per visualizzare un parco eolico non ancora esistente? Chi di dovere non può più sottrarsi a dare risposte chiare ai cittadini.
Ing. Michele Coralbo