ROMA _ Il Consiglio di Stato, in linea con la maggior parte delle previsioni, ha respinto il ricorso del ministero dei Beni culturali sulla vicenda dell’installazione di pali eolici a ridosso dell’area archeologica di Altilia, in provincia di Campobasso. Ciò equivale ad una sorta di via libera per l’ulteriore comparsa di strutture per l’energia eolica nel territorio molisano.
Il parco eolico dovrebbe quindi sorgere in località Castagna, nei territori dei Comuni di Cercepiccola, Sepino e San Giuliano del Sannio, in provincia di Campobasso, per il quale i giudici hanno dato il via libera. In attesa, invece, i parchi eolici di Vastogirardi, Monteverde di Vinchiaturo e Pietrabbondante, per i quali il Tar pubblicherà la sentenza tra qualche giorno.
La vicenda del parco eolico a ridosso di Altilia ha caratterizzato le cronache molisane degli ultimi giorni, grazie soprattutto alla nascita di un cartello di un centinaio di associazioni e comitati civici in difesa del territorio molisano. Anche l’associazione “Forche Caudine“, il circolo dei molisani a Roma, ha fatto sentire la sua voce, contribuendo non solo a sensibilizzare moltissimi corregionali sparsi per il mondo (presso la sede dell’associazione sono giunte oltre un centinaio di mail di adesione all’iniziativa di contrasto dell’installazione eolica), ma anche a far votare una mozione congiunta di tutti i gruppi consiliari del Comune di Roma, essendo Altilia città storica romana.
Ora però, in virtù della decisione assunta dal Consiglio di Stato, potrebbero essere 16 le torri eoliche che verranno installate su un crinale tra i 500-600 metri sul livello del mare a qualche chilometro dalla zona archeologica di Altilia, di fronte alla catena del Matese. Il Consiglio di Stato, in sostanza, ha ritenuto che quanto stabilito nel 2005 dalla direzione regionale della Sovraintendenza riguardo alla creazione di un impianto eolico nell’area della Castagna fosse ancora valido e quindi i vincoli frapposti di seguito vengono ritenuti inutili. Ora pendono altri ricorsi che riguardano Vastogirardi (12 pali), Santa Maria di Monteverde di Vinchiaturo (10 pali) e Pietrabbondante (16 pali), sempre avanzati dal ministero dei Beni culturali contro numerose ditte del settore. Il consigliere regionale del Pd, Michele Petraroia, in prima linea contro l’eolico, ha inviato una lettera ai ministri Bondi ed Alfano, al presidente del Consiglio dei ministri Berlusconi, al presidente della giunta regionale Iorio e alla Procura della Repubblica di Campobasso. Invita le istituzioni a fermare la realizzazione dell’impianto eolico in uno dei siti più suggestivi e antichi della regione perché l’ente Regione accolga la moratoria proposta dalla rete delle associazioni ambientaliste e affinchè il Governo faccia un altro provvedimento uguale a quello emanato per la Valtellina dove è stato bloccata un’analoga iniziativa che presentava un progetto di impianto eolico tra le province di Sondrio e di Bergamo.
Il Molise rischia di diventare la prima regione per installazione di pale eoliche. In Regione sono ferme per motivi tecnici amministrativi e procedurali, richieste per circa 5 mila pale eoliche. Altri ricorsi si riferiscono a Guglionesi, Matrice e Toro. I pali eolici in Molise al momento sono 420. Sotto accusa anche la cosiddetta “legge Berardo” che avrebbe dato il via libera a molte aziende. E c’è chi ipotizza anche la presenza della criminalità organizzata dietro qualche ditta.