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L’ “ex” era in agguato e pensava: “Alla prima che mi fa lo…crocifiggo!”.

Il nuovo Corso Nazionale di Termoli (galleria fotografica)TERMOLI – Gli dispiaceva aver dovuto alzarsi da quella poltrona, a lui tanto cara, che gli aveva dato quattro anni di gloria. “E chi non lo farebbe!” Pensava. Voleva lasciare un “segno”. Il suo ultimo atto amministrativo, la Termoli Futura, avrebbe dovuto cambiare il paese. Aveva affidato la progettazione ad uno studio di architetti dell’interno del Molise. Ma il solito gruppo di turpi monatti del suo partito l’avevano unto e messo da parte come “appestato”. E allora aveva meditato la vendetta: contrapporsi ad ogni scelta comunale, anche a quelle deliberate durante la propria amministrazione. In special modo sulla Termoli Futura, eredità lasciata in itinere al nuovo sindaco. “Il progetto è stato stravolto!” Tuonava. “Faremo ricorso alla Procura della Repubblica!” In un’intervista su myNews.iT ad Antonella Salvatore, per ciò che riguardava il lungomare nord e la pista ciclabile, aveva addirittura citato l’ “Incompiuta” di Beethoven, che non esiste.

Intanto il povero Sbrocca doveva gestire la sua pesante “eredità”. A quel che ci è dato di vedere, fino ad ora aveva fatto eliminare gli alberi al centro della carreggiata e le panchine, che avrebbero impedito ai cortei di passare. Ma non aveva potuto eliminare l’uso di materiali funerei che danno al Corso l’aspetto di un cimitero più consono a far transitare i morti che i vivi.

Così il nuovo Corso, copia conforme di uno simile del capoluogo, era stato…ravvivato da due strisce bianche, parallele che lo attraversavano per tutta la sua lunghezza. E passi pure per le strisce della Graniti Marmi di Apricena, ma quel colore nero cimitero era veramente troppo. I capitolati allegati al progetto li aveva letti il nostro “ex”! Non poteva dire che non lo sapeva.

E allora, con rammarico, dobbiamo dare l’addio al Vecchio Corso Nazionale! Addio cara Vianòve, processioni di S. Basso. Addio! Ci passeranno certamente volentieri i funerali…E’ l’ambiente giusto (sic!). Mi piange il cuore. Mancano solo dei…” cipressetti alti e schietti in duplice filare…” di Carducciana memoria, che qualcuno ha già proposto con simpatica ironia.

A noi che torniamo a Termoli d’estate ci sembrerà di aver sbagliato paese!

E allora, ci chiediamo, ancora una volta: perché le amministrazioni comunali non chiedono il parere ai cittadini prima di eseguire un’operazione così importante? I politici dimenticano sempre di essere stati votati dal popolo che è il “vero” l’ “unico” “inconfutabile”, padrone del paese!

Saverio Metere


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