myNews.iT - Per spazio Pubblicitario chiama il 393.5496623
Manifesti elettorari in via TevereTERMOLI _ Termolesi “stressati” dall’esercito dei candidati alle elezioni comunali di Termoli, tanti, forse troppi. Ma oltre ai termolesi, in questi ultimi giorni le telefonate a casa di numerosi cittadini vedono come protagonisti candidati non residenti in città, dimoranti nei centri limitrofi come Portocannone, San Martino in Pensilis, Montecilfone ed Ururi che lavorano a Termoli e, dunque, forti di questo, chiedono il voto ai termolesi per poterli rappresentare pur non vivendo appieno la città. E’ un fenomeno uscito fuori in maniera particolare in questa tornata elettorale dove le numerose liste presentate dai partiti vedono come candidati al Consiglio comunale persone non residenti in città. 
Elezioni Termoli: arriva l'”esercito degli oriundi”. Anche loro, come i residenti candidati, sono convinti di poter fare qualcosa di buono in questa città, di rappesentare i cittadini non essendo del posto e, di conseguenza non potendo nemmeno votare in zona e nemmeno, a questo punto bisogna dirlo “votarsi”. Arriverebbero quasi a 200 questi “soldati” dei partiti.

In tanti, forse troppi, lavorando da uno svariato numero di anni a Termoli ma abitando nei centri limitrofi, sono certi di volersi sedere in Consiglio comunale in città, salire i gradini del Palazzo di via Sannitica e dire: “si io rappresento i termolesi perchè lo sono” anche se poi non vivono con la propria famiglia a Termoli.

Scorrendo le numerose liste dei vari partiti in campo alle elezioni di fine marzo, il dato dei numerosi aspiranti consiglieri non residenti balza in maniera lampante agli occhi.

Ma noi lavoriamo da una vita in questo posto e lo conosciamo benissimo nei pregi e nei difetti” hanno dichiarato costoro, addirittura in alcuni casi più agguerriti dei residenti, “immolatisi” appieno nella tornata elettorale condotta anche con maggior foga perchè decisi a farsi rispettare fino in fondo.

E così tra candidati residenti e non, uscire in questi giorni e raggiungere il centro è davvero una “mission impossibile”. Ovunque in ogni angolo si incontra qualcuno espressione di qualche lista o candidato in qualche altro partito che, con insistenza, poca discrezione ed anche una certa supponenza chiedono: “ma tu chi voti”.

E se la risposta non aggrada, si parte con una discussione sul programma elettorale, sul proprio “curriculum politico” spesso inesistente, nei casi migliori risicato e stringato, fino a quanto, fiaccati e, magari pure in forte ritardo, si cede per un motivo fondamentale: “non ce la si fa più”. Il candidato, a quel punto, resosi conto di aver “abbattuto l’avversario”, trionfante “molla” il santino in mano concludendo il “comizio” con un “votami, mi ricorderò di te”.

Ma cosa vuol dire “mi ricorderò di te”. In realtà nel corso dell’anno la maggior parte dei candidati spesso non saluta nemmeno per la strada ma al momento delle elezioni in molti subiscono una sorta di metamorfosi. Durante il periodo elettorale si avvicinano alla “preda” del momento con fare meliffuo, sorriso a 360 gradi e gentilezza estrema con complimento pronto sulle labbra: “ma come stai bene oggi. Sai ti pensavo proprio in questi giorni”. Guardacaso. Poi per tutto il resto dell’anno, invece, si guarda altrove.

Ebbene il classico “siparietto” elettorale non sta risparmiando nessuno in quest’ultimo periodo. Persino i pensionati trovano difficoltà a fare la spesa al supermercato perchè tra la scelta della frutta e quello del pane si trovano davanti i candidati in cerca del consenso.

Ad ogni angolo c’è qualcuno in “agguato” pronto a colpire. “Sto evitando di farmi vedere in giro ultimamente _ ha detto un’anziana _, non si riesce a fare niente se no”.

Ed i commenti più comuni dei vecchietti bersagliati in ogni luogo dove passano il tempo durante il giorno sono: “non ce la faccio più. E’ troppo”.