Il Molise è una piccola realtà regionale che si fa notare più per i piccoli particolari che per le grandi idee. Mi auguro pertanto che Di Dario rifletta e che continui comunque a dare il suo contributo operando in questa regione attanagliata dalla crisi dell’economia e del settore industriale. Per rilanciare l’economia del Molise abbiamo bisogno di indirizzi, regole, controlli e, soprattutto di una classe dirigente illuminata e non di una commistione continua tra economia e politica che tanto danno ha creato, anche in passato, in questa regione.
Quello che non riusciamo a comprendere fino in fondo e che non condividiamo è l’eccessiva partecipazione della Regione, talvolta in veste di socio di maggioranza, nelle più importanti attività industriali del territorio. Il Molise ha bisogno di guardare oltre. Ha bisogno di una classe regionale in grado di indicare la strada per superare l’empasse, anche insieme all’Università, attraverso azioni di ricerca, di innovazione e di formazione professionale che rivitalizzino il settore economico e industriale. Avere una Regione imprenditrice che – conclude Caterina – invece di mettere in atto defiscalizzazioni che favoriscano le imprese e mercato, privilegia accordi e meccanismi poco chiari, basando la sua azione sulle logiche clientelari, non può che bloccare la spinta verso l’innovazione del sistema industriale molisano e della competitività delle nostre aziende”.