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Giuseppe Caterina
CAMPOBASSO _ Il nostro presente è attraversato da grosse fibrillazioni foriere di mutamenti strutturali del quadro politico-istituzionale nazionale. Ne sono segni evidenti la crisi irreversibile del centro- destra, il calo dei consensi dei due maggiori partiti italiani (PDL e PD), la nascita di nuove formazioni politiche sia nel centro-destra sia nel centro-sinistra. Tali profondi cambiamenti non hanno impedito all’Italia dei Valori di mantenere e ulteriormente rafforzare il proprio appeal elettorale pur avendo notevoli competitors sullo scenario politico.

L’incontro di Isernia con il Presidente nazionale dell’IDV on. Antonio Di Pietro è stato positivo sia perchè dal livello nazionale arriva in periferia un messaggio forte e significativo sia perchè a ricevere tale messaggio è un Partito, quello appunto dell’IDV Molisano che, dopo la lunga stagione congressuale che ha profondamente innovato e rinnovato la classe dirigente del partito, si avvia alla stabilizzazione della propria classe dirigente e al suo radicamento territoriale.

L’IDV in Molise è oggi un partito consapevole del ruolo forte ed incisivo che ha e che può avere nell’immediato futuro in vista anche dei prossimi appuntamenti elettorali. Un Partito che si sta organizzando sul territorio senza le logiche di appartenenza a vecchi steccati culturali, ma con la consapevolezza che un soggetto politico nuovo, post- ideologico, oggi può funzionare soltanto se ha una forte leadership basata su idee e valori condivisi e una grande capacità di rapportarsi con il territorio e le sue problematiche. In quest’ottica è più importante e decisiva una azione sinergica tesa a costruire una squadra con comuni interessi, più che ricercare singole capacità già operanti nei massimi livelli istituzionali. Solo un partito che sa riappropriarsi del ruolo di guida politica, che sa operare sul territorio e nella propria realtà per riorganizzare il consenso attorno ai bisogni ed alle necessità dei cittadini, può ridefinire ruoli e funzioni dei propri rappresentanti istituzionali che sono e devono essere emanazioni funzionali della politica di base portata avanti dal Partito.

 Anche l’IdV regionale ha vissuto la breve stagione di una sua illusoria crescita in termini complessivi privilegiando l’idea che importando l’eletto fosse automatico l’effetto di trascinamento dei suoi consensi ricevuti. In questo modo il partito abdicava alle sue prerogative contribuendo alla personalizzazione della politica non gradita soprattutto a chi proviene da una cultura politica e sociale abituata a non concedere deleghe personali illimitate, ma a puntare più sul dialogo, sulla concertazione, sulla capacità di far emergere dalla mediazione culturale e dal dibattito fra tesi distinte una sintesi capace di produrre azioni concrete finalizzate al raggiungimento del bene comune. A contribuire a una inversione di marcia sono stati anche i responsi elettorali che hanno sonoramente penalizzato tale scelta e che hanno dimostrato come il luogo deputato a far nascere il progetto politico è il territorio dove opera la molteplicità di soggetti legati con il Partito da un unitario disegno programmatico.

 E’ un disegno culturale oltre che politico ed organizzativo. Il percorso congressuale ha consentito all’IDV Regionale, in un confronto di idee e in un dibattito democratico, di eleggere una nuova classe dirigente motivata e capace di produrre, con impegno unitario, una politica di radicamento sul territorio e di costruzione di vere alternative nei governi territoriali della nostra realtà. Questo processo consentirà anche di affidare i ruoli di rappresentanza istituzionale a soggetti meritevoli che abbiano contribuito a costruire la politica di base con il proprio patrimonio di idee, di elaborazione progettuale , di impegno concreto sul territorio e siano quindi, una volta eletti, in grado di portare avanti i programmi concordati e sentirsi in sintonia politica piena e convinta con la dirigenza regionale del Partito.

La capacità, l’intelligenza, la predisposizione al dialogo della nuova classe dirigente,stanno producendo i primi significativi risultati in questa prima fase di impegno territoriale. Ciò consentirà anche di superare e lasciarsi alle spalle una fase difficile della vita del Partito caratterizzata da azioni frutto di atteggiamenti personalistici di alcuni nostri rappresentanti istituzionali e non tese al raggiungimento di obiettivi di crescita comune . Stiamo vivendo tempi di cambiamenti continui e radicali della nostra vita politica, sociale ed economica. L’impegno di tutti è quello di costruire un Partito moderno,snello nelle sue strutture,unitario e sinergico nell’azione,con una sua forte identità politica e culturale ,che sappia mettere a disposizione della realtà contemporanea strumenti di analisi, di ricerca e di elaborazioni programmatiche capaci di dare risposte ai bisogni e alle necessità del presente e delle future generazioni.

Giuseppe Caterina

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