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L'hotel Rosary oggi
L’hotel Rosary oggi
TERMOLI _ Coerentemente con quanto espresso in Consiglio Comunale, mi sento in dovere di rispondere alle affermazioni del collega D’Agostino, cui recentemente la stampa locale ha dato il giusto spazio, in merito alla trasformazione dell’ex hotel Rosary in unità abitative, previa demolizione.

1. che la struttura di cui trattasi, fosse chiusa da tempo, era noto ai più; altrettanto noto è il conseguente decremento di posti letto sulla parte più caratterizzante del lungomare nord, rispetto a quando la struttura era in attività. Ed un territorio che soffre di questa come altre carenze infrastrutturali di natura turistico-ricettive, non può certo permettersi il lusso di perdere posti letto;
2. che la struttura fosse, per molteplici aspetti e non solo strutturali, inadeguata, sono d’accordo; ma sul fatto che per elevarne gli standard l’unica soluzione fosse la trasformazione in appartamenti, mi permetto di dissentire. D’altronde nelle località dove si fa turismo con la “T” maiuscola, gli albergatori vanno letteralmente a caccia di unità abitative da trasformare in camere di albergo, onde ampliare l’offerta da destinare agli ospiti;
3. se è vero che l’Amministrazione comunale non può interferire nelle libere scelte imprenditoriali, è altrettanto vero che il consiglio comunale può esercitare liberamente le proprie facoltà e prerogative, inclusa quella di esprimersi in senso contrario rispetto ad un ordine del giorno come quello che ha interessato l’ex hotel Rosary. Di ciò se ne facciano una ragione tutti coloro, compresa l’attuale proprietà, che oggi sembrano soffrire gli interventi ed i voti resi dai consiglieri comunali di minoranza, in occasione dell’ultimo consiglio comunale.

Mi permetto, in conclusione, di lanciare provocazione: se altri titolari di alberghi intravedessero nell’ultima delibera consiliare un’ occasione di lucro, che ne sarebbe della già debole, ma tanto invocata, economia turistica del territorio? Non vorrei che ci trovassimo, tra qualche anno, dopo aver espresso i nostri migliori ringraziamenti ai “benefattori” di turno per gli investimenti fatti, a prendere atto cha a quei pochi alberghi rimasti, si siano sostituiti condomini e residence di lusso.

Per buona pace delle agenzie di viaggi che, probabilmente, nel frattempo avranno anch’esse subito una “trasformazione”, in agenzie immobiliari. In bocca al lupo! 

Daniele Paradisi