depuratoreportoTERMOLI – Quest’anno la stagione balneare, almeno per alcuni, rischia davvero di riservare sorprese a(mare) a causa delle ormai note gravi condizioni in cui versa il depuratore del porto di Termoli. Sottodimensionato per le utenze invernali figuriamoci per quelle estive, è mal funzionante e danneggiato a tal punto che scarica quasi quotidianamente i liquami tal quali o mal depurati in mare, ai piedi del paese vecchio, tra gli scogli in prossimità della passeggiata sotto le mura e molto vicino ai primi stabilimenti balneari del lungomare Nord.

Inoltre l’inaccettabile blocco imposto sui nuovi allacci e le volture alla rete idrica comunale sta creando non pochi disagi a chi intende occupare una nuova abitazione, come proprietario o affittuario, e si vede negato l’accesso alla fornitura idrica. Chi può continua momentaneamente ad utilizzare la più costosa acqua di cantiere. Ancor più grave è il fatto che questo problema, vera e propria interruzione di un servizio pubblico, colpisce anche chi è in attesa che gli venga assegnato un alloggio popolare.

Il Sindaco Sbrocca si smarca dicendo che la competenza del depuratore del porto è dell’Egam (Ente di Governo dell’Ambito Molise) e che il Comune di Termoli non può più emanare provvedimenti amministrativi pena la nullità degli stessi. Cosa accadrebbe se quest’estate il Sindaco fosse costretto ad emettere un provvedimento di divieto di balneazione a causa del superamento dei limiti di inquinamento per batteri fecali? Quali danni rischierebbero l’economia balneare-turistica locale e l’immagine della città?
 
Se questa eventualità può sembrare esagerata è bene ricordare che lo scorso anno ci siamo andati molto vicini. I dati di balneabilità della passata stagione a Termoli non sono per niente confortanti e c’è il serio rischio di trovarci quest’anno, a causa delle disastrose condizioni del depuratore, con un divieto di balneazione ad agosto.

A fronte dei limiti microbiologici per l’idoneità alla balneazione ai sensi del D.Lgs. 116/2008 e del DM 30 marzo 2010, ovvero 200 UFC/100 ml per gli Enterococchi intestinali e 500 UFC/100 ml per l’Escherichia coli, lo scorso anno ARPA Molise ha rilevato a Termoli valori molto prossimi ai limiti di legge, al di là dei quali è previsto il divieto di balneazione per scongiurare l’esposizione dei bagnanti all’inquinamento. Nel mese di agosto, il più critico proprio per la maggiore presenza di persone in città, sono stati registrati valori per l’Escherichia coli pari a 440 UFC/100 ml nella stazione di rilevamento ARPA denominata “S.ANTONIO CALA SVEVA” e valori pari a 480 UFC/100 ml (solo 20 UFC sotto il limite per la balneabilità!!!) in quella denominata “S.ANTONIO LIDO ANNA”. Nella stazione di rilevamento ARPA denominata “RISTORANTE MODENESE”, sempre ad agosto, è stato registrato un valore per gli Enterococchi intestinali pari a 190 UFC/100 ml (solo 10 UFC sotto il limite per la balneabilità).
I dati del 2015 sono tutti visionabili sul Portale Acque del Ministero della Salute e provano che le acque di balneazione del Comune di Termoli, specie nel mese di agosto, sono caratterizzate da una forte carica di batteri fecali, molto maggiore rispetto a quelle rilevate negli altri comuni della costa Molisana. I valori più preoccupanti sono stati registrati nei punti di campionamento più vicini agli scarichi del depuratore del porto, in corrispondenza dei primi lidi balneari del lungomare Cristoforo Colombo. Partendo dal castello, ovvero dal depuratore, e proseguendo in direzione Nord i valori di Escherichia coli hanno avuto un andamento via via decrescente.

Gli scarichi incontrollati del depuratore del porto rischiano di inquinare gravemente il mare di Termoli e potrebbero seriamente compromettere quest’anno la balneabilità estiva nei tratti di spiaggia più caratteristici e pregiati della città. Dopo la vergognosa faccenda dell’interruzione del servizio idrico per l’acqua contaminata dai cloriti e le polveri sottili al nucleo industriale, il divieto di balneazione ad agosto sarà l’ennesima umiliazione che i cittadini di Termoli rischiano di vivere sulla propria pelle, l’ennesimo boccone amaro da ingoiare, per colpa di un’Amministrazione miope e inadatta, non meno colpevole di quelle passate, che incurante dei problemi atavici che tormentano la città impegna tempo e denaro pubblico a fare il tunnel anziché investire sul recupero e sulla valorizzazione del nostro paesaggio costiero, patrimonio di inestimabile valore paesaggistico, storico, culturale, turistico ed ambientale. La soluzione per sottrarsi a questa sorta di spada di Damocle e ridare un po’ di prestigio alla città contempla inevitabilmente lo spostamento del depuratore del porto, il prima possibile. Considerando gli investimenti da fare con il Piano Regolatore del Porto e i fondi del tunnel è pensabile proprio che le coperture non manchino, ma è necessaria la volontà politica.

Suggeriva Machiavelli: “Dove c’è una grande volontà non possono esserci grandi difficoltà”.

Con la riqualificazione dell’intera area si potranno recuperare ampi spazi in zona centralissima da utilizzare magari proprio come parcheggio supplementare nei mesi estivi, altro che tunnel e multipiano. Alla luce di tutto ciò, Signor Sindaco, è ancora certo che il depuratore di Termoli sia un problema solo dell’Egam? Noi crediamo proprio di NO!!!
Articolo precedenteConvegno a Termoli sui referendum e sulla democrazia dei territori
Articolo successivo«Maretta» tra i 5stelle, Salome: “Dalle stelle… alle stalle!”