TERMOLI – Picchiava ed abusava dei figli: la Procura chiede l’incidente probatorio della figlia più grande e la difesa presenta richiesta di perizia neuropsichiatrica su tutti e tre i bimbi di cui uno adolescente di 14 anni. Il Pubblico Ministero Luca Venturi che ha seguito sin dall’inizio le indagini della squadra mobile della questura di Campobasso sfociate nell’arresto a metà aprile scorso di C.P., di 39 anni, residente a Termoli, è deciso ad ascoltare il racconto della minore nell’ambito di un’apposita udienza da fissare alla presenza di assistenti sociali.
E’ convinto che ascoltando la bimba possano emergere ulteriori elementi a carico del termolese tuttora rinchiuso nel carcere frentano con le pesantissime accuse di maltrattamenti in famiglia e abusi sessuali. Gli avvocati difensori, il penalista Giuseppe Mileti e Stefania Giannandrea concordano con tale richiesta tant’è che l’avrebbero presentata a loro firma tale iniziativa qualora non l’avesse fatto il pm larinese.
I legali, però, sono convinti della necessità di sottoporre i figli dell’uomo ad una perizia neuropsichiatrica prima dell’incidente probatorio. Ma c’è di più. I due, a sorpresa, hanno presentato una integrazione documentale per ascoltare la madre dei tre bimbi, moglie del trentanovenne che fino a questo momento non risulta essere stata sentita da nessuno, nemmeno dagli inquirenti.
Dunque l’incidente probatorio non solo sulla figlia più grande di C.P. ma anche della donna che fino a questo momento è rimasta in silenzio. La giovane sembra intenzionata ad “alzare i veli” su quanto accadeva in casa alla presenza degli inquirenti. La moglie del “padre padrone” è rimasta profondamente scossa dall’accaduto ed in particolare dal grande clamore attorno al loro “menage” casalingo e sarebbe propensa a spiegare il comportamento del marito e quasi a spezzare una lancia in suo favore.
Una vicenda, dunque, sempre più ingarbugliata quella accaduta a Termoli che riserva ancora altri “colpi di scena” dopo l’arresto del trentanovenne da parte della mobile. Secondo la difesa è: “ancora tutta da chiarire”.
Intanto il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale larinese ha ricevuto le istanze di entrambe le parti ed è chiamato a fissare, entro breve tempo, la data dell’incidente probatorio stabilendo se sottoporre prima i minori a perizia neuropsichiatrica. Il ragazzino e la sorella, comunque, da due anni erano seguiti dagli assistenti sociali del Comune di Termoli. Per l’arrestato è a rischio la sua patria potestà qualora fosse ritenuto colpevole a conclusione del procedimento giudiziario.