Deve finire il tempo in cui i partiti impongono uomini programmi e controllano i flussi elettorali. Oggi c’è una nuova classe di elettori non più decifrabile e condizionabile a cui dare risposte, che vuole essere ascoltata e partecipare alle scelte. Se il candidato sindaco è una persona di valori, con capacità, di indubbia moralità, con idee chiare perché non dovrebbe avere la possibilità di amministrare? Solo perché è nero o rosso? Sul governo della città, i cittadini sono pronti a votare non restando ancorati a forze politiche ma con chiunque faccia scelte per valorizzare il proprio comune. Per questo i dirigenti devono lavorare a stretto contatto con chi opera sul territorio.
A Termoli ci vuole una amministrazione moderata, cattolica, riformista che guarda al futuro e non con la testa rivolta al passato, basando la sua sfida sul riconoscimento delle tante professionalità e dai numerosi talenti presenti sul territorio. Allora rompiamo gli indugi, mettiamo il piede sull’acceleratore e andiamo avanti con un grande progetto: «ricomposizione di un’area», «con contatti trasversali e sorprendenti», dove ognuno rimanendo forza esterna e autonoma contribuisca, senza rincorsa, a ridare a questa città e al basso Molise il ruolo che compete e che ha avuto in passato. Da Termoli deve partire un sogno. Non neghiamoci la possibilità di aprire un nuovo corso, dobbiamo «rinnovarci e non resistere”.
Maurizio Cicchetti
Segretario Regione Giovani Democratici
bravo
Bravo Maurizio. Via gli steccati. Via i palazzi. Termoli si o Termoli no. Né destra né sinistra:
MAGARI
E’ PURA UTOPIA COME IL MARXISMO