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Maurizio Cicchetti
TERMOLI _ “Fra non molto si tornerà a votare e tutti i partiti sono mobilitati per vincere o per non perdere vistosamente. I partiti si sa puntano sull’utilitarismo, noi come cittadini dobbiamo puntare sui valori per essere protagonisti o quantomeno partecipi al cambiamento. Anche se il confronto e anche lo scontro tra posizioni diverse è segno di vitalità e ci aiuta a crescere. Però oltre al confronto ci sono momenti in cui bisogna scegliere e concentrarsi sugli obiettivi da raggiungere e questo è uno di quelli. Per far uscire questa città fuori dal tunnel non dobbiamo fare alleanze per vincere a tutti i costi. Dobbiamo fare alleanze sulla base di principi da condividere.
Deve finire il tempo in cui i partiti impongono uomini programmi e controllano i flussi elettorali. Oggi c’è una nuova classe di elettori non più decifrabile e condizionabile a cui dare risposte, che vuole essere ascoltata e partecipare alle scelte. Se il candidato sindaco è una persona di valori, con capacità, di indubbia moralità, con idee chiare perché non dovrebbe avere la possibilità di amministrare? Solo perché è nero o rosso? Sul governo della città, i cittadini sono pronti a votare non restando ancorati a forze politiche ma con chiunque faccia scelte per valorizzare il proprio comune. Per questo i dirigenti devono lavorare a stretto contatto con chi opera sul territorio.

A Termoli ci vuole una amministrazione moderata, cattolica, riformista che guarda al futuro e non con la testa rivolta al passato, basando la sua sfida sul riconoscimento delle tante professionalità e dai numerosi talenti presenti sul territorio. Allora rompiamo gli indugi, mettiamo il piede sull’acceleratore e andiamo avanti con un grande progetto: «ricomposizione di un’area», «con contatti trasversali e sorprendenti», dove ognuno rimanendo forza esterna e autonoma contribuisca, senza rincorsa, a ridare a questa città e al basso Molise il ruolo che compete e che ha avuto in passato. Da Termoli deve partire un sogno. Non neghiamoci la possibilità di aprire un nuovo corso, dobbiamo «rinnovarci e non resistere”.

Ci vuole un sindaco “locale” che sappia dove mettere le mani e come mettere le ali a questa città. Uno che riallacci i rapporti deteriorati con tutte le istituzioni. Dobbiamo puntare su una sana e positiva mescolanza poiché la politica non è fatta di stati di animo ma di atti politici. Mettere in campo idee. Basta con la politica degli annunci. Provocare non solo emozioni nell’elettorato ma indicare anche soluzioni a medio e lungo termine. Ci vuole una sventagliata di freschezza, di cambiamento, di innovazione. Dobbiamo lavorare nel segno della discontinuità e la soluzione è il rinnovamento generazionale e la meritocrazia».

Maurizio Cicchetti
Segretario Regione Giovani Democratici

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