Il tutto realizzando un modello di gestione dell’emergenza e di ricostruzione che è stato replicato anche per il terremoto dell’Abruzzo. In questi anni non ho mai fatto neanche una gara d’appalto; ho assegnato i finanziamenti a seguito di un’opportuna istruttoria e verifica delle necessità fatta da parte dei Sindaci e dei rispettivi uffici tecnici. Questo in ossequio ad un modello di decentramento operativo che tendeva a dare la massima autonomia ai singoli territori e agli amministratori che li rappresentano. Per questo motivo credo che la richiesta di questo Ordine del Giorno sia assolutamente fuori tempo, non accoglibile e contraria alla battaglia, sostenuta, anche da una parte della sinistra, tesa a far gestire il terremoto da un Commissario che lo rappresentasse istituzionalmente come il Presidente della Regione.
Del resto tale sostituzione è impossibile anche perché l’individuazione del Commissario nel Presidente della Regione è scaturente da un preciso dettame della legge sulla protezione civile e sulla gestione delle emergenze. Credo che il Consiglio regionale farebbe bene a sfuggire a questi tentativi di requisitoria e di “processo del Popolo” proposti a ripetizione dal Consigliere Petraroia, per dedicarsi, sicuramente con maggiori frutti, a votare una risoluzione che chiedesse coralmente al Governo nazionale di prorogare l’emergenza e di attribuire i necessari finanziamenti per concludere la ricostruzione.
In tal senso, responsabilmente, ho già interessato il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Gianni Letta e il Ministro per gli Affari Regionale Raffaele Fitto, per chiedere loro di usufruire delle risorse dei fondi FAS utilizzati per la ricostruzione dell’Aquila. Non possiamo permetterci di interrompere un percorso molto difficile, e che ha visto molti tentativi di screditamenti, che fino ad oggi, ad ogni modo, mi ha permesso, come Commissario, di non dover rifiutare il finanziamento ad alcun progetto presentato dai vari comuni”.