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TERMOLI _ Sta per iniziare un nuovo anno che produrrà ulteriori guasti al sistema d’istruzione regionale. Proseguiranno i tagli al tempo scuola negli istituti d’istruzione superiore. È stato affossato il tempo prolungato nelle scuole medie. Sono stati aboliti i moduli nelle scuole elementari con la conseguenza che in classe, invece del maestro unico ci sono anche 7 insegnati. Il tutto in un contesto nel quale il dimensionamento scolastico è visto come affermazione di potere da parte di qualche politico, piuttosto che come occasione per ridisegnare, in maniera efficace, l’offerta formativa d’istruzione regionale. Il prossimo anno nella scuola molisana si perderanno altri 350 posti (una vera e propria falcidia, 1300 posti persi in quattro anni) e con questi numeri saranno a rischio di semplice apertura molti plessi scolastici.

Sono state dilapidate risorse ingenti per mettere a norma edifici scolastici, spesso semi vuoti. Intanto, uno studio della Cgil dimostra che i lavoratori del pubblico impiego, vedranno inesorabilmente impoverito il proprio potere d’acquisto nel prossimo triennio proprio a causa della manovra economica che sancisce il blocco degli stipendi fino al 2013. I dipendenti pubblici perderanno complessivamente circa 1.600 euro di potere d’acquisto, con una media di 400 euro a partire dall’anno che si sta concludendo. Nella scuola per effetto del blocco del triennio 2010- 2012 la perdita cumulata di potere d’acquisto sarà in media di 1.200 euro lordi. Se, a questo, si aggiunge il blocco già previsto anche per il 2013, si arriva a 1.600 euro. Insomma, i lavoratori pubblici, forse, avranno in busta paga un aumento a partire dal 2014.

A questo si affianca lo stop alla contrattazione integrativa e il blocco economico della carriera. Per i dipendenti della scuola questo corrisponde, per chi aveva i requisiti, ad un’ulteriore perdita di almeno 1500 euro. Nei prossimi anni si potrà fare carriera ma l’avanzamento sarà senza nessun miglioramento dello stipendio. Perdite significative di retribuzione che non determineranno miglioramento del servizio reso. Visti i tagli, invece, continuerà il drastico ridimensionamento del diritto all’istruzione. Si tratta di una grave responsabilità politica che comprometterà, come affermano anche gli studenti nel corso delle loro mobilitazioni, il futuro delle nuove generazioni. In un contesto del genere diventa addirittura offensivo sollecitare una ripresa dei consumi e dichiarare che la crisi è stata superata.

La classe politica che ci governa appare sempre più come una casta che vive per tutelare i propri privilegi; per essa l’interesse pubblico va declinato in base ai parametri che riguardano la propria sopravvivenza. Continueremo a batterci, anche nel 2011, per rimettere al centro dell’agenda politica i bisogni e le speranze dei giovani, i loro progetti che potranno realizzarsi sono con un sistema della conoscenza capace di realizzare l’eguaglianza sostanziale e non formale tra i cittadini.

Buon anno.

Il segretario regionale Sergio Sorella