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Micaela Fanelli
CAMPOBASSO _ Il capogruppo di minoranza alla Provincia di Campobasso, Micaela Fanelli, è intervenuta a più riprese nel corso della seduta del Consiglio provinciale del 2 agosto 2011. Il punto più importante ha riguardato l’“approvazione del rendiconto finanziario – esercizio 2010”: “La mancata approvazione del bilancio da parte dell’Amministrazione D’Ascanio suggella la cattiva gestione personale dello stesso. Approvare o non approvare, a chiusura di un ciclo politico, l’atto fondamentale della propria gestione finanziaria è il segno indiscutibile di una sua cattiva amministrazione. “La caduta degli dèi” – ha aggiunto – è quello che unanimemente maggioranza e minoranza conclamano, facendo tuttavia le dovute differenze rispetto alla struttura e rispetto alla gestione dei consiglieri e assessori che con fatica, nonostante la gestione individualistica, hanno tentato di portare avanti la faticosa responsabilità dell’amministrazione”.

Poi ha concluso: “D’Ascanio anziché trattenersi per alcuni mesi in conferenze stampa utili a determinare, unitamente alla sua gestione individualistica, la perdita delle elezioni provinciali del Centro-sinistra avrebbe potuto e dovuto approvare il rendiconto. La mancata approvazione, infatti, è causa di gravi conseguenze amministrative e finanziarie, così come ha rilevato la Corte dei Conti. Riteniamo – prosegue Fanelli – che il centro-sinistra, compatto, ha voglia di voltare pagina rispetto a quella esperienza”.

A proposito del punto del giorno relativo alla “nomina del revisore dei conti della fondazione teatro Savoia”, Micaela Fanelli ha battuto il tasto sull’importanza di alimentare la cultura ma soprattutto l’estrema urgenza di economizzazione: “Molti di noi pensano che la cultura vada rilanciata e finanziata in modo molto più significativo di quanto avvenga oggi – ha affermato -, ma che questo non debba avvenire attraverso uno strumento che ripetutamente ha registrato delle passività. E quindi se la decisione dovesse essere quella di procedere a liquidare la fondazione, non vediamo perché se ne debba oggi nominare un revisore in aggiunta al direttore amministrativo e altre funzioni esecutive, così come sta facendo la maggioranza. Anche ragioni di economicità – ha aggiunto il capogruppo di minoranza – indurrebbero a procedere immediatamente nella direzione dell’archiviazione dell’esperienza, senza nominare un nuovo revisore che comunque richiederà ulteriori spese. Abbiamo pertanto proposto il rinvio del punto, prima è necessaria una approfondita discussione sulla Fondazione che sollecitiamo con urgenza alla maggioranza”