Avrebbe prestato una modesta somma di danaro ai due conoscenti ma quanto gli avrebbe chiesto la restituzione dei soldi sarebbe stato ucciso. Questo il possibile movente dell’omicidio di Raffaele Scala ucciso da 7 coltellate davanti la pizzeria “Amadeus” alle 21 di venerdì sera. I due amici fermati ieri dalla Polizia ed interrogati per oltre 5 ore in carcere a Melfi dal Pubblico Ministero Luca Venturi, Scala avrebbe presto da solo dei soldi. Sulle loro dichiarazioni sono in corso accertamenti e riscontri da parte degli inquirenti.
I due, difesi dal noto penalista Giorgio Cassotta, si trovano ancora nella Casa circondariale di Melfi e nei prossimi giorni, dopo l’udienza di convalida che si terrà con molta probabilità domani mattina, saranno traferiti nel carcere di Larino. Stiamo verificando se sono soldi che dovevano essere restituiti dai due alla vittima o sono soldi frutto di una pretesa _ ha detto il penalista Cassotta_. Su questo ci sono degli accertamenti in corso. Non si è mai parlato di droga”.

Per quanto riguarda la linea difensiva, il penalista ha aggiunto: “Stiamo vedendo, sono in corso i primi accertamenti per capire qualcosa di più sulla dinamica dell’omicidio. Credo debbano esserci ancora ulteriori accertamenti. L’interrogatorio nel carcere di Melfi si è concluso molto tardi e non ho ancora ricevuto la notifica della fissazione della convalida dell’arresto che, con molta probabilità, ci sarà domani”.

Secondo le ipotesi al vaglio degli investigatori si tratterebbe di un litigio per questione di denaro. Non è escluso che Scala avrebbe prestato dei soli ai due conoscenti ed avrebbe chiesto loro la restituzione di quel denaro che gli erano necessari per aprire un’attività commerciale con la fidanzata.

Con una nota giunta nella tarda mattinata di oggi, il Commissariato di Polizia  ha fatto sapere che: “Il Pm di Larino sino a tarda sera ha interrogato con le garanzie difensive i due fermati ed ha tratto dalla loro escussione ulteriori elementi a conforto del provvedimento di fermo emesso dallo stesso pubblico ministero”.
La squadra anticrimine ha inoltre aggiunto in via ufficiale che: “entro la giornata di lunedì dovrebbe esservi l’udienza di convalida del gip di Melfi competente per il luogo dove è avvenuto il fermo. La ricostruzione della vicenda è avvenuta attraverso l’utilizzazione di più contemporanei strumenti investigativi dai più tradizionali ai più tecnici e moderli quali l’utilizzo dei dati derivabili da alcuni cellulari sequestrati confermativi dei luoghi e tempi degli spostamenti dei fermati e della persona offesa del reato”.

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