TERMOLI _ Sull’omicidio di Raffaele Scala, l’uomo “freddato” lo scorso 20 febbraio a Termoli con 7 coltellate davanti la pizzeria “Amadeus”, nei pressi della stazione di Termoli da due conoscenti per un litigio dovuto ad un prestito di poche migliaia di euro, il Pm di Larino Luca Venturi ha chiesto nuovi interrogatori degli amici e della fidanzata dello sfortunato. Familiari, parenti e conoscenti della zona del trentottenenne che lo frequentavano di sovente sono stati ascoltati in questi ultimi giorni dal Sostituto procuratore della Repubblica del centro frentano impegnato già da diversi mesi nella ricostruzione della dinamica del delitto. Un assassinio che ha visto in manette i responsabili poche ore l’accoltellamento mortale. La Squadra Anticrimine del Commissariato è riuscita in breve tempo ad individuare ed a inchiodare alle proprie responsabilità due giovani: Giuseppe Cito di 23 annni di Rionero in Vulture e Luigi Libutti, 33 anni, originario di Torino e residente a Rionero in Vulture. I due sono stati fermati a Melfi e tuttora si trovano rinchiusi nel carcere del centro della Basilicata. Cito e Libutti da qualche tempo erano dimoranti a Termoli dove lavoravano nel settore edile. Frequentavano Raffaele Scala e, in vitù della conoscenza, avrebbero chiesto un prestito di circa 3 mila euro al trentottenne il quale glieli diede. Quest’anno, però, intenzionato anch’egli ad aprire un’attività commerciale sembra di casalinghi con la fidanzata, commerciante di Termoli, avrebbe chiesto ai due la restituzione della somma.

Cito e Libutti, però, dipendenti di una ditta edile ma di recente rimasti senza lavoro, non avevano la disponibilità immediata del danaro. Questo il motivo del violento litigio esploso la sera del 20 febbraio scorso in via Duca degli Abruzzi, davanti l’ingresso della pizzeria “Amadeus”. La conferma del movente dell’omicidio giunge dal difensore della famiglia Scala, il penalista Diego Sabatino che segue con attenzione ogni sviluppo dell’inchiesta, tuttora in corso per la tutela della famiglia della vittima. Gli interrogatori delle persone che conoscevano Raffaele Scala anche semplici conoscenti fino ai familiari, parenti non sono ancora terminati. Sembra che il Pm voglia chiarire alcuni aspetti della vita di Raffaele Scala connessi anche alla conoscenza di quest’ultimo con le due persone arrestate. Il Pm si è già recato due volte in carcere a Melfi per interrogare i due arrestati ma continua con impegno e puntualità nel lavoro sull’omicidio per giungere ad avere un quadro complessivo della vicenda.

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