Il funzionario della Provincia di Campobasso coinvolto con decisioni “inspiegabili” nel traffico illecito di rifiuti

TERMOLI _ Una fitta “rete” di vincoli omertosi al centro del traffico illecito di rifiuti in Basso Molise nel depuratore del Coniv montenerese con il coinvolgimento del territorio di Termoli.  Lo scrivono gli stessi inquirenti “nero su bianco” nella misura cautelare che ha determinato l’arresto di 10 persone e l’iscrizione sul registro degli indagate di altre 8 tra cui personaggi di spicco della politica molisana.

Intanto gli inquirenti frentani sono al lavoro su riscontri a rivelazioni effettuate dagli arrestati negli ultimi giorni. L’inchiesta del Noe, dunque, potrebbe riservare ulteriori novità.

Ma da “Open Gates” emergono con chiarezza altre realtà. “In primis” come gli scarichi inquinanti abbiano interessato i canali di Marinelle 4 e 5, situati all’altezza dell’Ultravolo così come la corposa rete di rapporti omertosi tra le 18 persone coinvolte “condita” dalla “naturalezza di taluni comportamenti devianti in capo agli indagati”.

Per la Procura di Larino: “Ciascuno dei personaggi svolge il suo ruolo consapevole del vincolo omertoso che avvince i consorziati intenti solo alla indiscriminata ricerca del profitto che, in virtù di un consolidato accordo partecipativo, rappresenta l’obiettivo finale da conseguire mediante predeterminazione cronologica ed operativa”.

Scrive la Procura di Larino: “Ne consegue la sussistenza di gravi indizi di reità in capo al Perrino, pubblico ufficiale maggiormente coinvolto in ordine ai reati di corruzione potendosi ragionevolmente ritenere che un qualificato dirigente provinciale abbia assicurato al sodalizio la sua indiscriminata compiacenza tradottasi nelle false attestazioni in quanto sollecitato dalla percezione di indebiti compensi o quantomeno dalla prospettiva di compartecipare nella percezione di illeciti guadagni da parte del sodalizio criminale-affarisico di cui ormai si sentiva parte integrante”. Il funzionario della Provincia di Campobasso, per gli inquirenti, ha un ruolo ben preciso.

“Lo dimostra la naturalezza con cui interagisce con i rappresentanti più significativi di tali loghiche locupletative _ scrive ancora gli investigatori _ la determinazione con cui porta a compimento il ruolo che riveste, la decisività dell’apporto reso allorquando individua un abile ed efficace escamotage per inserire nel provvedimento autorizzatorio, a sua firma, anche una illogica ed insostenible qualificazione dell’impianto degli scarichi come direttamente a mare”.

La Procura sottolinea e conclude che: “la scelta del Perrino sembra corrispondere solo ed esclusivamente alle pressanti mire di Del Torto senza che tale avventurosa interpretazione sia mai stata avallata da tecnici o esperti del settore”.

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Antonella Salvatore
Giornalista professionista, Direttrice di myTermoli.iT e myNews.iT e collaboratrice AnSa