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CAPRACOTTA _ Con l’approssimarsi dell’inverno aumentano le preoccupazioni per le popolazioni alto molisane, in particolare per i pendolari (lavoratori e studenti) costretti a convivere con la precarietà dello stato di manutenzione di buona parte delle strade provinciali. “Più in particolare, nel territorio di Capracotta la situazione da tempo ha assunto i caratteri di una vera e propria emergenza con le strade provinciali piene di buche, a volte trasformate in autentiche voragini e divenute praticamente impercorribili”. Così Candido Paglione, coordinatore regionale di SEL e cittadino residente in Alto Molise. “Le strade, a causa della scarsa manutenzione ( basti pensare al fatto che il taglio delle erbacce ai bordi delle stesse è stato effettuato solo verso la fine dell’estate, quando di norma in passato si facevano due tagli, uno alla fine della primavera e l’altro durante l’estate, per comprendere il livello di disattenzione della Provincia di Isernia nei confronti delle aree interne) sono diventate quasi impercorribili e in qualche caso anche pericolose per l’incolumità delle automobili e degli stessi automobilisti.

A questo va aggiunto il problema, forse ancora più grave, dei movimenti franosi che sono in atto in diversi tratti delle strade provinciali, come quelli, esistenti da tempo e addirittura anche recidivati, lungo la strada provinciale per Isernia, il più grave dei quali all’interno del bosco di Vallesorda (Monte Capraro) e che già da diversi mesi costringe gli automobilisti alla percorrenza a senso unico alternato. Con l’inverno alle porte e in mancanza di un rapido intervento riparatore dello strappo franoso, c’è il rischio concreto della totale interruzione del transito sulla provinciale per Isernia, anche perché credo che non sarà assolutamente agevole garantire la pulizia della neve in quelle condizioni. Infatti, la carreggiata stradale, a causa della citata frana, si è ristretta a tal punto che risulta davvero difficile che i mezzi sgombraneve possano transitare in spazi stradali così ridotti. Così facendo si rischia di sferrare un colpo mortale ai tanti pendolari, lavoratori e studenti, che quotidianamente sono costretti a viaggiare in direzione del capoluogo di Provincia”.

“Noi siamo preoccupati – continua il coordinatore regionale di SEL – anche per il silenzio assordante di tutte le istituzioni che, al di là di qualche sporadico annuncio di facciata, non stanno dando alcun segnale di impegno concreto, soprattutto nel campo della prevenzione e, quindi, della manutenzione costante e continua del territorio. La sensazione che abbiamo è quella di un territorio abbandonato al proprio destino, praticamente da tutti. “Occorrono meno chiacchiere e più fatti – conclude Paglione – a cominciare anche da un uso più oculato delle risorse disponibili, magari programmando un piano di manutenzione e di restauro del territorio che vada ad incidere, immediatamente, nelle situazioni di criticità presenti, come la frana di Vallesorda, prima che intere popolazioni restino isolate”.

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