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TERMOLI _ Patrizia Basilico, figlia del noto poeta termolese recentemente scomparso, è pronta a dare continuità alla tradizione letteraria della famiglia. Patrizia, classe 63, vede finalmente realizzato un sogno che coltiva da anni, quello di veder pubblicata una sua opera in campo nazionale. Il 27 novembre 2009, alle ore 17, sarà infatti premiata in Campidoglio a Roma, presso la sala della Promoteca, recentemente restaurata, per la poesia LUI E LEI con la quale ha partecipato al Premio Letterario Nazionale “Voci di Casa”, organizzato dal MOICA, Movimento Italiano Casalinghe. Come comunicato in data 14 settembre 2009 da Anna Fadda, Presidente della giuria di selezione, la poesia è stata scelta tra le tante inviata da tutta Italia e, in seguito alla premiazione, sarà pubblicata in un libro che raccoglierà i componimenti più significativi. Dichiarazione di PATRIZIA BASILICO Chiedereste a qualcuno perché respira? Non chiedetemi allora perché scrivo. È un bisogno vitale, è un amore incondizionato, è giocare con le lettere e intrecciarle per ammirare poi il nuovo gioiello creato. Scrivo da sempre, l’odore della carta e la penna tra le mani mi esaltano. I compiti in classe di italiano mi eccitavano a tal punto da sentirmi la pelle bollire. Il mio più grande sogno è quello di vedere pubblicate le mie creature. Partecipo per questo motivo a diversi concorsi letterari e mastico continuamente ansia in attesa di risposte positive. Mio padre sarebbe fiero di me, lui era un poeta dai mille risvolti.
Esprimeva in vernacolo i suoi sentimenti e li trasformava in versi che tanti termolesi hanno apprezzato e amato. Per ricordarlo è nato il “Premio Basilico”, che ogni estate in agosto raduna gli amanti della poesia e assegna una targa a chi come lui si è distinto grazie all’arte letteraria. Io ho amato immensamente la sua sensibilità e quando declamava i suoi versi sentivo che tra me e lui c’era una complicità d’animo profonda e unica. La vittoria di questo concorso oltre a farmi gridare dalla gioia, ricarica le mie batterie di forza. Sono felice, ma non mi basta! Continuerò a scrivere finché le mie mani me lo consentiranno e finché il mio cuore batterà. Voglio emergere e scrivere i miei testi su piatti d’argento.