La civiltà moderna si fonda sul principio di libertà di ogni individuo e venir meno a questo assunto ci costringe ad arretrare sul terreno dell’arbitrio. Non intendo ripercorrere le vicende politiche degli anni Ottanta con i tanti lati oscuri ed i pochi sprazzi di luce. E non voglio ergermi a censore della stagione di Mani Pulite che sancì il passaggio dalla Prima alla Seconda Repubblica, tra moti di piazza, attentati e populismi. Mi limiterò solo a riconoscere nell’ultimo scritto di un uomo politico che non resse al frastuono di quella fase, la lucidità e la profondità di un’analisi storica che è rimasta sospesa in questo ventennio.
Per questo è importante riprendere quel filo d’Arianna della metastasi dei partiti che si consumò negli anni Ottanta e delle conseguenti macerie che ne seppellirono sia i tratti positivi che negativi. Gli uomini soli al comando e la personalizzazione della politica hanno aumentato la corruttela ed il degrado etico dei singoli, nel mentre lo svuotamento delle sezioni non ha agevolato la partecipazione dal basso dei cittadini allargando la forbice tra le istituzioni e gli elettori.
Con grande rispetto umano nei confronti di quel gesto estremo dell’On. Sergio Moroni , mi permetto di suggerire che potrebbe essere utile avviare una riflessione su parole scritte in quel lontano 2 settembre del 1992 ma il cui eco giunge fino a noi, senza che ci si sia mai fermati a riflettere sul loro significato e senso!