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CAMPOBASSO _ “Il 2 Settembre 1990 entrò in vigore la Convenzione ONU sui Diritti dell’infanzia, strumento normativo internazionale di promozione e tutela dei bambini. Far si che sui più piccoli si investano tutte le energie necessarie alla cura della loro salute e del loro diritto a progettare il futuro, a istruirsi, a imparare un lavoro che possa esprimerne al meglio le naturali inclinazioni, è il presupposto di ogni società realmente progredita”. E’ quanto afferma il Presidente del Consiglio regionale, Michele Picciano, a ventuno anni distanza dall’importante provvedimento. La Convenzione è infatti vincolante per gli Stati che la ratificano e prevede l’obbligo di presentare al Comitato dei Diritti dell’Infanzia un rapporto periodico.

E’ L’UNICEF, Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia, che si occupa di monitorare l’attuazione della Convenzione. E’ in tale contesto che si inseriscono le attività relative al Piano nazionale infanzia e all’Istituzione del Garante nazionale e di Garanti in ogni Regione. Il Presidente Picciano ricorda i quattro principi fondamentali della Convenzione: “Principio di non discriminazione; superiore interesse del bambino; diritto alla vita, sopravvivenza e sviluppo; ascolto delle sue opinioni. Sono i pilastri giuridici da cui la Convenzione ONU è ispirata e interpretano, per quanto riguarda anche la nostra Italia e, quindi, anche il nostro Molise, una tradizione sociale profondamente radicata, pur in evoluzione nelle dinamiche. E’ giusto sottolineare come ci appartenga, per cultura, l’abitudine a considerare i bambini ‘figli della comunità’ e di condividere naturalmente la responsabilità di proteggerli. Ovviamente, più che mai bisogna confermare e rafforzare l’impegno delle Istituzioni a favorire politiche sociali che garantiscano sempre meglio il loro benessere e il loro ideale sviluppo, fisico ed intellettuale”.

Il Presidente Picciano, in tale direzione, conclude ricordando i massicci fenomeni migratori del nostro tempo, che coinvolgono, in maniera pesante, sempre di più i bambini. E la nostra realtà regionale ne sa qualcosa visto e considerato che sono numerosi i Comuni che ospitano adolescenti provenienti da zone meno fortunate. “Ciò ha un valore nuovo e straordinario ora che anche i piccoli territori si stanno misurando con la solidarietà verso famiglie di altri Paesi che arrivano qui in cerca di accoglienza. Ne siamo rafforzati e arricchiti; la propensione alla solidarietà non ci è mai mancata. Sarà un impegno primario aiutare i nostri giovani nelle attività sociali e per tutto ciò che contribuisce a rendere migliore la qualità della vita”.

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