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TERMOLI – Il porto di Termoli sarà ripulito nei fondali oppure saranno creato delle correnti marine ad hoc per spazzare via l’insabbiamento? Dragaggio scalo termolese: la marineria è divisa. All’indomani dello stanziamento di 4 milioni e mezzo di euro da parte dell’assessore regionale ai lavori pubblici Pierpaolo Nagni, i pescatori e tecnici non sembrano siano concordi sulla tecnica da utilizzare per far tornare i fondali agli antichi splendori. Nagni annuncia una riunione congiunta tra operatori portuali, ingegneri e nuova amministrazione comunale non appena sarà insediato il neo sindaco ma assicura che qualsiasi decisione sarà intrapresa: “non sarà calata dall’alto”. Intanto la situazione del porto peggiora sempre di più. In alcuni punti, la profondità è inferiore ai 3 metri.
“Abbiamo avviato le procedure di controllo dei fondali ed i risultati che l’Arpa ci ha trasferito sono risultati soddisfacenti – ha spiegato l’assessore regionale -. Il tipo di inquinamento che hanno subìto in questi anni è compatibile con lo smaltimento delle sabbie in vasche di colmata. Per quanto riguarda la tipologia di dragaggio, la tendenza è quella di pulire i fondali, abbassando la quota, riportandoli a 6 metri. Ciò significa muovere diverse tonnellate di sabbia. Rispetto a questo noi avvieremo delle procedure tecniche in gara di appalto, pensiamo ad un appalto integrato: progetto definitivo ed opera”.