La stazione di Termoli
La stazione di Termoli
TERMOLI – Arriva a Termoli in treno dal Nord Italia con due valige al seguito per raggiungere le Isole Tremiti ma una volta in stazione, di taxi nemmeno l’ombra. Telefona ai numeri pubblicizzati in zona e non risponde nessuno. Per il turista ultrasessantenne raggiungere il porto è stata una sorta di odissea. Ed è stato lui stesso che ha lamentato l’accaduto a “Il Tempo”. “Insomma non c’era nessuno. Ho saputo che c’era un solo taxi in servizio ma evidentemente era occupato e nessun altro è arrivato”.
Per l’anziano viaggiatore, che di tanto in tanto raggiunge le Isole Tremiti e pernotta anche a Termoli nell’attesa di imbarcarsi per San Domino il mattino successivo con il traghetto veloce, l’accoglienza: “non è il punto forte a Termoli”. Qualche viaggiatore che conosce il problema in città, prima di partire da Milano o altri centri del nord Italia, pensa bene di prenotare il taxi con molto anticipo annunciando l’arrivo in stazione almeno il giorno prima per essere certi di trovare qualcuno per il trasporto dei bagagli e raggiungere facilmente il porto o la struttura ricettiva prescelta. Sulla vicenda, però, i tassisti negano vigorosamente l’esistenza del disagio.

Anzi, dichiarano, allibiti e, tra non poche polemiche, di essere anche in troppi e non riuscire a lavorare per l’assenza di viaggiatori e passeggeri. “Davanti la stazione siamo in 4 taxi e con il poco lavoro che c’è – ha dichiarato il tassista Emilio Carusillo –, è troppo. Siamo qui in attesa senza fare niente. Poi arriva un viaggiatore e non ci trova perchè ci siamo assentati un momento”.

Intanto i commercianti del centro cittadino, interpellati, sottolineano che il disagio c’è, eccome. “Quando arrivano i miei parenti dal sud Italia – dice Valentina Farina di Termoli, titolare di una boutique di Corso Nazionale – non c’è mai nessuno. Tanto è vero che ho sempre avuto il dubbio se a Termoli ci fosse o meno un servizio taxi. Se c’è, non l’ho mai notato. In ogni caso l’accoglienza è un argomento che non tutti apprezzano appieno e praticano”.

Dello stesso avviso Leonardo Cuccia, medico della città il quale sottolinea che: “non esistono professionalità nel turismo. L’accoglienza la fanno in pochi e nemmeno tutte le categorie che lavorano nel turismo. Alcuni negozi del centro, ad esempio, non aprono nemmeno puntuali”.

Insomma sia i residenti della città che i turisti patiscono una serie di disavventure e carenze nel primo approccio con Termoli. La colpa? Certamente non solo dei taxi che non sembrano essere gli unici ad essere cercati e non trovati. Anche alcune strutture ricettive non eccellono nell’accoglienza così come qualche locale. Per qualche titolare di ristorante, il tentativo di “spennare il pollo-turista” con prezzi poco calmierati non tramonta mai. E così con il “passa parola” Termoli assume l’alone di città cara e con pochi servizi.

Una nomea “spuntata” un ventennio fa ma non ancora tramontata. Ogni estate tra qualche disavventura di troppo di qualche turista, il “curriculum” della città si fa sempre più ricco. Fortunatamente, però, le bellezze paesaggistiche tra cui la spiaggia ed il centro storico, la bandiera blu che sventola da diversi anni, conquistano sempre più viaggiatori che tornano volentieri in zona.

Bisognerenne puntare di più sui servizi visto che questo è un posto turistico – ha detto Antonio Canestrelli, giovane della Calabria, di Soverato, arrivato a Termoli per incontrare degli amici che vivono in città -. Anch’io ho notato dei problemi in questo ambito. Sono un ottimista, però, e penso al meglio. Sono situazioni che si possono correggere e risolvere con una migliore organizzazione dei servizi anche di quelli già esistenti senza ricorrere a progetti faraonici”.

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Antonella Salvatore
Giornalista professionista, Direttrice di myTermoli.iT e myNews.iT e collaboratrice AnSa