TERMOLI _ L’estate è ormai alle porte, ma ancora non si vedono risposte soddisfacenti per risolvere il problema della carenza di personale infermieristico ed ausiliario al Pronto Soccorso del San Timoteo. Solo qualche anno fa una ricerca dell’ISPES posizionava all’ottavo posto in Italia il servizio offerto a Termoli misurato in base al gradimento dei pazienti, ora il Pronto Soccorso è esso stesso un malato grave. “All’insufficienza dl personale – dichiarano alcuni medici – bisogna aggiungere che dal 27 agosto del 2010, una disposizione del Direttore della centrale operativa del 118 prevede che i pazienti acuti dell’area afferente a Larino che in precedenza venivano ricoverati presso questo ospedale, qualora necessitassero di ricovero, vengano tutti accompagnati presso l’ospedale di Termoli. Dal dicembre scorso sono consegnati alla stessa sorte anche i pazienti chirurgici acuti nonostante la consistente riduzione dei posti letto nel nostro ospedale. Facile immaginare la situazione di collasso al quale è consegnato il sistema emergenza/urgenza ospedaliera termolese se non si provvede in modo oculato, mirato e rapido”. Ad onor del vero qualche trasferimento da Larino sembra sia stato effettuato, ma si tratta di personale non abituato a lavorare in emergenza, in un Pronto Soccorso. Così ci si trova sempre in grave difficoltà tanto che il personale impegnato in questo lavoro si sente costretto a saltare i riposi, fare turni massacranti e senza neanche godere delle ferie non recuperabili. Nel disporre delle risorse umane c’è qualcuno che si è posto il problema che ne va della vita dei cittadini? Un’adeguata risposta del Pronto Soccorso può essere veramente l’ultima chance di salvezza per chi è in pericolo di vita.

Noi medici non possiamo tacere mentre contiamo il numero di infermieri destinati ad attività diurne per servizi Day Hospital che ne vede in pianta addirittura 7 contro i 10 turnisti ed i 2 fuori turno del Pronto Soccorso, dove arrivano 80 pazienti in media nelle 24 ore, durante l’estate ormai vicinissima anche il doppio, con problemi i più vari.” La richiesta inoltrata a chi di dovere è ben precisa: in Medicina d’urgenza occorrerebbero almeno altre 2 unità; il Pronto Soccorso, veramente in crisi, ha personale che raggiunge persino i 96 giorni di ferie residue e 110 ore da recuperare, ed è facile immaginare la stanchezza accumulata. Malattie non sostituite ed infortuni fanno il resto, tanto che da gennaio sono state sospese tutte le ferie programmate ed emessi ordini di servizio per rientro dai riposi non pagati per sopperire a tali carenze. Occorrerebbero, quindi, almeno altre 3 unità infermieristiche e tenere aperto il triage anche di notte, almeno nel periodo estivo. Anche il personale di supporto è ridotto all’osso infatti sono presenti due unità a turno, una per il P.S. e l’altra divisa con la Medicina d’urgenza. Considerando che in estate bisogna che siano presenti anche di notte, occorrerebbero almeno altre 4 unità.

Tutte richieste ben fondate, il cui scopo è semplicemente quello di permettere al personale di lavorare al meglio per rispondere alle legittime richieste dei cittadini che si rivolgono al Pronto soccorso perché temono seriamente per la propria salute e per coloro che frequentano la spiaggia termolese e che potrebbero aver bisogno di cure improvvise. Eppure le risposte tardano, il personale medico e paramedico è sempre più stanco e insofferente e se qualcosa non funziona devono anche subire critiche e invettive da parte di chi aspetta ore prima di essere visitato o chi può essere trasportato in reparto solo grazie alla disponibilità del medico perché non ci sono portantini… Tutte richieste che sarebbero accolte o almeno prese in considerazione in una regione che cerca di dare risposte vere al diritto alla salute dei suoi cittadini e che potrebbe fare del Pronto Soccorso di Termoli il biglietto da visita per chi è costretto, non per sua volontà, a ricorrere alle cure dei sanitari durante le ferie o una gita al mare. Miope e sorda, la Sanità molisana si incarta in lotte intestine perché chi amministra preferisce dare spazio alle strutture private e lasciare alla deriva il servizio pubblico.

Il consigliere regionale
Filippo Monaco
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3 Commenti

  1. UTILIZZATE gli infermieri imboscati
    La carenza di infermieri esiste NON SOLO AL PRONTO SOCCORSO ma anche in altri reparti dell’Ospedale di Termoli e sono : Ortopedia-Chirurgia-Medicina- Utic-Cardiologia che guarda caso poi sono i reparti più grossi e quindi più attivi dove si lavora molto. Questo è dovuto agli infermieri imboscati, cioè tolti per meriti politici dall’assistenza dei malati in reparto e messi dietro le scrivanie( vedi amministrazione- direzione sanitaria ), dentro gli ambulatori e servizi ( in caso di riduzione di personale infermieristico non si dovrebbero garantire prima l’assistenza ai malati ricoverati per patologie acute e poi i servizi e ambulatori?) Purtroppo non è così perche la collocazione degli infermieri è fatta dagli sponsor politici per accontentare le loro richieste alla faccia della salute dei malati. Perchè i NAS non hanno mai indagato su tale fenomeno che porta danno ai malati? sAREBBE ORA, PERCHè NON POSSONO NON SAPERE DEGLI INFERMIERI E AUSILIARI IMBOSCATI.

  2. SIAMO AL PARADOSSO
    La politica è troppo preponderante e soprattutto corrotta in questa regione:dove c’è necessità,non c’è il personale;-)ove NON c’è necessità,è pieno di IMBOSCATI!!!…Perchè le cose non vanno in questa regione?!…Non vanno perchè ci sono troppi SQUILIBRI!!…Si vadano a fare controlli laddove è assai probabile di vederne delle belle!…IN QUESTA ‘PIA’ REGIONE LE COSE SEMBRANO ANDARE AL CONTRARIO;LE DINAMICHE DI QUESTA REGIONE SONO PARADOSSALI E ‘ANTISTORICHE’…IL TUTTO PER SALVAGUARDARE I ‘SOLITI’,’STORICI’ ‘IMBOSCATI’,’RACCOMANDATI’ E PARASSITI DELLA SOCIETA’ E DEI LAVORATORI!!!…

  3. fate lavorare gli imboscati
    Basta con gli infermieri imboscati, è una vergogna che non ha fine; la loro presenza è sotto gli occhi di tutti , meno delle forze dell’ordine. lA LORO PRESENZA è UNA TRUFFA SOPRATTUTTO AI DANNI DEI MALATI CHE VENGONO PRIVATI DI UNA DECENTE ASSISTENZA. CHI PUò GARANTIRE CHE TALE FENOMENO VERGOGNOSO POSSA CESSARE, NON CERTO CHI CE LI HA MESSI.