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TERMOLI _ Avvicinano giovanissime e belle ragazze rumene con la promessa di inserirle in buone posizioni lavorative in Basso Molise, le convincono a raggiungere Termoli dove, però, ad attenderle c’è, purtroppo, la strada. Un gruppo di rumeni con la complicità di italiani, sarebbero riusciti ad organizzare una sorta di traffico di ragazze tra la Romania e la costa molisana. Sulla brutta storia di prostituzione, scoperta grazie alla fuga di una minorenne costretta a fare la “lucciola” sulla S.s. 16 a Termoli, indaga a 360 gradi il Commissariato della città.

La dirigente è impegnata in delicate attività di intelligence nel mondo della prostituzione minorile e non solo con i relativi collegamenti tra la zona e l’Est Europa. La Polizia, nell’ambito dell’inchiesta, ha fino a a questo momento indagato un’altra persona, una ragazza rumena di 25 anni, che avrebbe avuto un ruolo di “metraisse” delle giovanissime connazionali appena arrivate. Gli agenti starebbero cercando anche una seconda persona, un uomo italiano anch’esso coinvolto nella torbida vicenda. Il difensore della venticinquenne, il penalista termolese Roberto D’Aolosio ha preferito il silenzio sull’attività di accertamento condotta dagli agenti a carico della sua assistita ma non esclude un possibile interrogatorio in zona o, con molta probabilità per rogatoria internazionale, in Romania dove la giovane potrebbe recarsi entro qualche giorno.

La venticinquenne non è interessata da nessun tipo di provvedimento per cui, fino a questo momento, è libera di muoversi anche se tenuta comunque sotto controllo. La stessa sembra abbia già dato disponibilità ad essere ascoltata attraverso il suo avvocato di fiducia. E’, invece, attivamente ricercato l’uomo, anch’esso con un ruolo ben preciso in tutta la squallida faccenda. Fino a questo momento sono due le persone denunciate dai poliziotti, un rumeno “protettore” ed un cliente che ha schiaffeggiato la diciassettenne riuscita a fuggire durante una sorta di lite guadagnando gli uffici della Polizia della città adriatica. Le confessioni della ragazzina, arrivata in zona con tante speranze a lungo custodite nel cassetto e rimasta a dir poco traumatizzata dalla vita a cui era costretta fatta di nottate in mezzo alla strada, di stanchezza indicibile tra la polvere e la lussuria dei tanti clienti a pagamento, dal dolore e rabbia per la sua condizione di “schiava bambina” e l’enorme tristezza dei suoi sogni spezzati dalla crudeltà dei suoi aguzzini, hanno commosso gli agenti che l’hanno salvata e tolto dall’odiata strada.

E’, ora, protetta e seguita dal Commissariato che ha intenzione di smascherare il gruppo di persone che sarebbe riuscito ad organizzare i “viaggi della speranza” di molte ragazzine rumene per poi instradarle alla prostituzione. La Polizia è intenzionata ad andare fino in fondo alla storiaccia ed a bloccare una volta per tutte il florido “mercato” delle adolescenti straniere dell’Est Europa verso l’Italia. Il business legato alle “schiave bambine” è al centro di una serie di accertamenti e riscontri coperti dal più assoluto riserbo. Fino a questo momento il litorale molisano è stato interessato in misura minore da tale fenomeno che, al contrario, impera poco più a sud, dopo il confine con la Puglia dove, già all’imbrunire, ai margini delle strade inizia il passeggio di straniere ma anche di travestiti ed altro a caccia di clienti compiacenti con il portafoglio ben fornito.

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