CAMPOBASSO _ Si è svolto nel pomeriggio odierno, all’Hotel San Giorgio di Campobasso, l’incontro con l’onorevole Livia Turco, autorevole esponente del Partito Democratico e già Ministro per la Salute nel secondo governo Prodi. Assieme alla parlamentare, il segretario regionale del Pd Danilo Leva e il candidato presidente della Provincia di Campobasso Micaela Fanelli hanno affrontato con la concretezza dei numeri la questione sanità in Molise.
“Il sistema regionale ha mostrato le sue falle, quelle che si sono venute a creare in dieci anni di governo Iorio. Basti pensare – ha ricordato il segretario regionale del Pd Danilo Leva nel suo intervento – che nel 2001 il debito sanitario ammontava a dieci milioni. Oggi, nel 2011, ne contiamo 600. Un buco che come ormai sanno tutti è il segno evidente di una politica dissennata, clientelare, che ha solo incrementato il disavanzo. Ricordo che siamo ogni molisano ha 1920 euro di debito per colpa di scelte decisamente ed evidentemente sbagliate. Indebitati fino al collo e anche commissariati – ha incalzato Leva – una condizione questa che impedisce di fatto la liberazione delle risorse e quindi il miglioramento della qualità a fronte di nuove investimenti. I numeri parlano chiaro, non hanno bisogno di commenti: liste di attesa per accedere alle prestazioni che in media arrivano a 150 giorni, 102 giorni per una visita dal fisiatra, 2 mesi per una ecografia mammaria, 57 giorni per quella cardiologica oppure per una visita dal gastroenterologo. Questi sono i numeri di 10 anni di politiche che non hanno mai provveduto a riformare la Sanità, che non hanno mai guardato oltre il proprio orticello. Politiche che non hanno ridisegnato il sistema sanitario come invece il Partito Democratico ha in mente e aveva cominciato a mettere in pratica. Politiche senza scelte che hanno portato il Molise ad una fase di difficoltà economica forse mai registrata. L’aumento della pressione fiscale, con l’Irap all’1,70% e l’Irap al 4,97%, le accise su gas e benzina più care d’Italia. Un disastro. Nessuna riorganizzazione degli ospedali, nessuna riorganizzazione della medicina sul territorio, nessuna corretta sinergia tra pubblico e privato, lo smantellamento dei nosocomi, compreso il Cardarelli che diventa sempre più concreto. E il disastro si compie quando il governo amico decide di commissariare la Sanità molisana ed affidare il ruolo di risanatore al responsabile dello sfacelo. Proprio oggi – ha concluso il segretario Leva – il ministro Fazio ha parlato di federalismo e costi standard e parlando delle regioni in regime di rientro ha citato come buoni esempi di miglioramento tutti i governi regionali tranne quello del Molise. Quale autorevolezza, quale credibilità può avere questa classe dirigente?”
Il candidato alla presidenza della Provincia Micaela Fanelli ha rimarcato la qualità della campagna elettorale che permette ai cittadini di approfondire alcuni temi fondamentali alla presenza dei “migliori esempi istituzionali” ed ha confermato l’impegno del Partito Democratico a sostegno di un programma rigoroso e concreto. Il sindaco di Riccia ha ricordato come, nel 2005, il governo Prodi avesse consentito l’azzeramento del disavanzo sanitario del Molise con la cartolarizzazione del debito. “Un esempio di fiducia nelle possibilità di rientro del Molise – ha detto Micaela Fanelli – ma oggi registriamo l’ulteriore disavanzo e la sfiducia del territorio. Per questo diventa fondamentale l’attuazione dell’articolo 2 della legge 42, nonostante il disaccordo su alcune parti di quell’impianto normativo. Il sistema della premialità e delle sanzioni verso i governatori responsabili di gravi dissesti finanziari sembra ritagliato sul caso Molise dove si è materializzato il fallimento delle politiche messe in campo dall’attuale governo regionale. Disavanzo e pressione fiscale sono condizioni oggettive e conclamate e anche noi, come tutti i molisani, non siamo affatto contenti di questo fallimento ma crediamo che sia davvero l’ora di bloccare la nave e cambiare rotta perché sommiamo 80 milioni di debito l’anno, che riusciamo a coprire solo per il 50%. E in questo disastro il Molise non ha potuto nemmeno utilizzare la scorciatoia dei fondi Fas, come invece permesso a tutte le altre regioni in fase di rientro dal deficit. Questo fatto significa solo una cosa: la sfiducia politica di Tremonti verso Iorio”.
L’onorevole Livia Turco ha rivolto parole di sentito apprezzamento nei confronti del candidato alla presidenza Micaela Fanelli. “Una persona competente, che ha grande conoscenza e padronanza delle tematiche che attengono la realtà regionale – ha detto l’ex Ministro della Salute – e sono orgogliosa che sia il Partito Democratico a portare in questa campagna elettorale i problemi quotidiani, concreti, quelli che sono evidenti e comuni. Il lavoro, la scuola pubblica, la sanità: è importante che il Pd prenda a cuore quest’ultimo tema e non potrebbe essere altrimenti visto che in Molise si è tornati decisamente indietro. Questa regione è stata un grande tormento quando ero ministro – ha ricordato l’onorevole Livia Turco – per il debito elevato e per la consapevolezza che il cambiamento non sarebbe stato facile proprio per le sue peculiarità territoriali. Ma siamo riusciti ad individuare un indirizzo da seguire attraverso l’elaborazione di progetti di riqualificazione della rete ospedaliera, di riqualificazione del servizio prestato dai medici di famiglia, di nascita di case salute, attraverso l’obiettivo del potenziamento dell’assistenza domiciliare e dell’integrazione socio-sanitaria. L’azzeramento del debito era necessario per dotare il territorio di una buona sanità e per questo individuammo quella scelta. L’unico modo per garantire e tutelare il diritto alla salute. Ci sono modi diversi per azzerare il debito: si tratta di scelte politiche, del resto. Si può scegliere di arrivare al risultato attraverso un cambiamento radicale della sanità da compiersi attraverso modelli più efficienti e meno costosi oppure si può decidere di aumentare le tasse e smantellare gli ospedali. Noi abbiamo scelto la prima strada, abbiamo dato fiducia al territorio e abbiamo accompagnato questo processo in termini di risorse e di prospettive. Nulla di quella progettualità è più esistente; il governo Berlusconi preferisce consentire, ad alcune regioni, il prelievo dei fondi Fas, una scelta che io reputo assai discutibile. Ma c’è una alternativa alla chiusura degli ospedali e all’aumento delle tasse. Questa è ancora una battaglia per l’equità e l’efficienza, una battaglia da vincere insieme – ha concluso l’onorevole Turco – per un governo locale autorevole che sia davvero dalla parte dei cittadini”.