CAMPOBASSO _ Il Nord ferma l’avanzata della Lega di Bossi, punisce Berlusconi e sceglie il cambiamento premiando un candidato di sinistra a Milano e autorevoli figure del partito democratico a Torino, Bologna e in altre città. L’Italia volta pagina e archivia il ventennio berlusconiano stanca della propaganda inconcludente del PDL e dello spettacolo indecente che offre il Capo del Governo che ci ridicolizza al cospetto del Mondo. L’affermazione del centro-sinistra è netta. Si avvia una nuova stagione politica e nei prossimi giorni assisteremo allo sgretolamento progressivo degli assetti di potere del centro-destra. Il Molise come da tradizione arranca nelle retrovie e rimane l’ultimo baluardo nazionale del PDL.

D’altronde agli appuntamenti con la storia la nostra regione arriva sempre tardi e male. Nel 1860 massacrò i garibaldini a Isernia, nel ventennio inneggiò al Duce, nel 1946 votò per la monarchia e nei decenni successivi avversò ogni forma di modernità contrastando i referendum sui diritti civili e sdraiandosi ai piedi di un partito egemone che praticava lo scambio tra favori e consensi per tenersi a galla. Oggi il Molise si candida ad essere l’ultima roccaforte italiana di un PDL in rotta grazie ad un sapiente utilizzo del sottogoverno che moltiplica liste e candidati per acquisire consensi. Al di là degli aspetti penalmente rilevanti che eventualmente compete ad altri Organi dello Stato accertare si pone un problema politico di libertà di voto. Come si fa a militarizzare gli enti Sub-Regionali, le Aziende, i Consorzi, la Finanziaria Pubblica, le Agenzie e tutto ciò che rientra nella sfera di influenza politica regionale con liste inventate che portano nomi di fantasia e che sanno in partenza di non poter eleggere matematicamente alcun candidato?

Qual è il ruolo politico di tali liste se non quello di procacciare consensi in fuga dal PDL con metodi più stravaganti possibili? Auguro buon lavoro al nuovo Presidente della Provincia e ringrazio sentitamente chi si è battuto con passione e impegno nel centrosinistra per un’opposta prospettiva. Ora però è arrivato il momento di ricostruire un progetto unitario, un’alleanza coesa e un programma capace di motivare, entusiasmare e coinvolgere i nostri militanti, attivisti e dirigenti di coalizione. Il crollo del PDL nazionale seppellirà anche i giapponesi molisani che continuano a combattere una guerra già persa. Nel PD necessita riflettere per non sbagliare ancora. Dopo aver perso tutte le nostre amministrazioni è arrivato il momento di invertire la rotta e cambiare linea.

Michele Petraroia

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