L’udienza si è aperta con la costituzione delle parti e si conclusa con la decisione di concedere un termine alle difese per consentire ai principali imputati del procedimento di accedere ad un programma di: “messa alla prova” che porterà all’estinzione dei reati così come richiesto dai loro avvocati qualora i minori dovessero raggiungere il pieno recupero sociale.
Il Pm Moscato ha aderito a tale richiesta ed il processo è stato rinviato al 9 febbraio 2011. Per alcuni imputati dello stesso procedimento, la cui posizione risulta meno complessa, è stato chiesto dai difensori la definizione della loro situazione alla prossima udienza sulla base degli atti mentre altri difensori, invece, sono orientati ad andare al dibattimento.
Il caso della violenza sessuale messa in atto da un gruppo di diciassettenni fece discutere non poco la comunità di Campomarino. Le giovani “vittime” avevano denunciato gli episodi alle forze dell’ordine attraverso i genitori. I presunti abusi sessuali sarebbero accaduti tra dicembre 2007 e marzo 2009 in luoghi diversi di Campomarino. I difensori dei minori coinvolte, i penalisti Antonio De Michele, Roberto D’Aloisio e Luigi Greco nel corso di un’altra udienza discussa davanti al Tribunale dei minori avevano sottolineato l’insufficienza di indizi a carico del “branco” in quanto i racconti delle giovani avrebbero presentato varie lacune.
Il Pm della Procura dei minori aveva, invece, chiesto nei confronti dei presunti violentatori il loro recupero in un istituto che non fu accolto dal Tribunale minorile. Quest’ultimo rigettò tale richiesta di ordinanza con custodia in casa di recupero. I giovani, dunque, rimasero in libertà in attesa del processo a cui si è arrivati d’ufficio.