
‘Ho organizzato questa mostra – ci ha detto il ventiseienne Basso Fiorilli, termolese – proprio per sapere le opinioni della gente sulle mie foto e devo dire che ho avuto consensi quasi totali, a parte una critica, che ha sottolineato l’eccessivo contrasto tra i chiari e scuri presenti nelle mie opere. Anche questa critica è stata importante, perchè magari mi ha dato spunto per riflettere e magari migliorarmi. Sono soddisfatto comunque del successo riscosso. Ho scattato le foto nei paesi del Molise tra cui Termoli e tanti altri durante tutto questo inverno ed il risultato è questa mostra,esclusivamente in bianco e nero perchè credo fortemente che sia il miglior modo per rappresentare i ritratti e gli scorci del paesaggio soprattutto se si intende come nel mio caso dare un’ idea del tempo antico e di un’epoca passata. Amo il bianco e nero nel modo più assoluto e anche se scatto le foto in digitale e quindi a colori inizialmente poi desaturo il colore e do’ le tonalità di grigio con un programma al computer per arrivare al contrasto tra chiari e scuri,tra nero e bianco, che è caratteristico delle mie foto’.
Ritengo che oggi comunque il digitale abbia tolto poesia alla fotografia e che bisognerebbe ritornare al fascino del rullino, non a caso le mie foto sembrano fatte con esso |
E in effetti il risultato ottenuto è al pari delle aspettative, le foto esposte di Basso Fioriili sono magnifiche, emblematiche, suggestive, ed invadono terre di sensazioni e di stati d’animo sublimi ed inusitati, profondi e nobili, che ci riportano indietro nel tempo, agli anni che furono, dove l’unico colore adatto ad esprim ere suggestioni profonde ed evocative e del tempo è appunto il bianco e nero. Sicuro di sè, abile artista e fautore di un nuovo modo di fare fotografia, Basso Fiorilli in questa mostra mette tutto il cuore di amante
Galleria Fotografica |
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del Molise e anche dell’Abruzzo,c onsapevole che a Termoli esistono soggetti mirabili e degni di essere immortalati come il Borgo Antico,l a Cattedrale, il Castello Svevo, le nonnine e i vecchietti e gli scorci del Paese Vecchio così cari anche a tanti pittori ed artisti del comune adriatico.
‘Ho iniziato a fotografare per caso tre anni fa – ci ha raccontato Basso – e mi sono accorto che questo hobby era destinato a trasformarsi in passione autentica e vera, dato che facevo fino a seimila scatti con il cellulare. Ritendo che oggi comunque il digitale abbia tolto poesia alla fotografia e che bisognerebbe ritornare al fascino del rullino, non a caso le mie foto sembrano fatte con esso’.
Dunque consigliamo a tutti di visitare la mostra al Castello Svevo,così evocativa e sublime,mirabile testimonianza del tempo che fu e suggestivo esempio di come la fotografia sia davvero un’arte a tutti gli effetti.